UN PO' DI BALCANI A ROMA. ROMABALKAN FESTIVAL 2006
Arriva dall’est un vento ricco di profumi e tradizioni bulgare e non solo. È la prima edizione del Romabalkan festival, a Roma dal 26 febbraio al 1 marzo. Scultura, pittura, cucina, letteratura e musica. Proprio una bella idea.
di Claudia Bruno
È partito ieri questo piccolo festival dedicato alla cultura bulgara e balcanica, organizzato nella capitale, ormai teatro delle più svariate realtà etniche. Un’avventura breve ma intensa che ci accompagnerà fino al 1 marzo, non a caso festa nazionale bulgara.

Le danze, iniziate con tipiche degustazioni gastronomiche, sono state aperte da importanti rappresentanti della nazione bulgara: il vicepresidente della repubblica di Bulgaria, il vice ministro della cultura bulgara e il sindaco di Sofia.

Durante i giorni di festival, sarà possibile visitare le mostre di pittura, scultura e fotografia degli artisti bulgari Alexander Proinov - autore dell’opera L’Angelo, immagine simbolo del festival - Evgeni Dimitrov e Alexander e Ivan Jakhnagiev. Questi ultimi sono considerati tra i massimi rappresentanti dell’arte contemporanea bulgara. Ivan, padre di Alexander, ha introdotto la body-art in Bulgaria e attualmente espone più di cento personali in spazi privati e pubblici bulgari e non. Le sue opere sono proprietà dei maggiori Musei di Arte Contemporanea Europei. Alexander, invece, dipinge su tutto, persino sulle buste postali.
Da non perdere, lunedì 27 febbraio alle ore 17.30, l’inaugurazione della personale di Ivan JAKHNAGIEV presso la Galleria d’Arte Contemporanea EDARCOM EUROPA in Piazza dell’Alberone, 6.

Ma le sorprese arrivano soprattutto dall’universo musicale, con Ivo Papasov e Theodosi Spassov, entrambi ‘portatori sani’ di fiati orientali, ospitati dal locale romano La Palma, rispettivamente il 27 e 28 febbraio alle ore 22.00.
Il clarinetto di Papasov e la sua Wedding Band (batteria, fisarmonica, chitarra, tastiere, gadulka e kaval) racconteranno le sonorità di una nuova world music, genere colorito di folclore, nato tra i banchetti delle feste nuziali. La voce di Maria Karafezieva, moglie di Papasov, darà sicuramente al tutto un ulteriore tocco di calore.
Theodosi Spassov, poi, ci condurrà tra i meandri misteriosi e inaspettati del kaval, flauto pastorale bulgaro, uno degli strumenti più antichi d’Europa. Spassov è conosciuto e apprezzato per la maestria con cui riesce a suonarlo simultaneamente all’emissione di un canto vocale. Potenzialità tecniche tutte da scoprire.

La rassegna si concluderà il 1 marzo, con una serata finale dedicata alla letteratura e alle tradizioni bulgare, presso la Chiesa di Santa Rita. Alle 19.00, la presentazione del romanzo Clandestination di Kiril Maritchkov, esperto di diritto dell’immigrazione, in Italia dal 1994. Uno spaccato sociale del mondo in ombra degli immigrati clandestini.
A seguire, l’attrice Tania Karbova illustrerà alcune tra le più antiche tradizioni bulgare ancora oggi in uso.

Una bella occasione, insomma, per conoscere costumi diversi, che i confini geografici riescono ancora a preservare. Un modo originale per lasciarsi sorprendere da sapori altri, che come il vento sfiorano le terre più lontane, e come il vento, sono di tutti.


Dove e quando:

I concerti musicali si terranno presso il locale
La Palma
Via Giuseppe Mirri, 35 – Roma
Ore 22.00
Ingresso: 10 euro
Info: 0643566581/3289510013

La serata finale dedicata alla letteratura e alle tradizioni bulgare si terrà presso
La Chiesa di Santa Rita
Piazza Campitelli
Ore 22.00
Ingresso gratuito
Info: 3289510013/3483800347


(27/02/2006)