UN BUON COSMETICO? QUESTIONE DI ETICHETTA
Fare acquisti, specialmente nell'ambito alimentare e cosmetico, si può trasformare in un atto di consapevolezza verso le proprie necessità e la propria salute. Vediamo come.
di Barbara Molinario
È fondamentale, in special modo in questo periodo di incertezza, controllare l’etichetta dei prodotti che acquistiamo, per scegliere in modo corretto bisogna imparare a leggere la “carta d’identità” ed essere consapevoli di ciò che si consuma. Essere consumatori attenti è fondamentale per salvaguardare la salute e le tasche.

Oggi è obbligatorio indicare sull’etichetta la scadenza, gli ingredienti, la provenienza… ma non tutte le norme vengono rispettate e non tutte le norme sono corrette o complete. L’associazione delle industrie alimentari, Federalimentari, ha bocciato la proposta di indicare sull’etichetta se gli ingredienti utilizzati per realizzare un prodotto sono Made in Italy, così rischiamo di acquistare una pasta italiana, prodotta con grano russo, oppure un olio italiano prodotto con olive tunisine…

In Italia siamo meno tutelati rispetto a Francia, Germania o America, infatti esistono ben 15 associazioni per i diritti dei consumatori che cercano di modificare leggi sbagliate o aggiungerne delle nuove per aumentare i controlli e la sicurezza per noi “ignari” consumatori. Esistono associazioni che combattono per le clausole vessatorie nei contratti di banche e assicurazioni, o quelle che richiedono maggiore chiarezza sull’etichettatura dei prodotti alimentari.

I produttori di alimenti, per esempio, sono obbligati per legge a descrivere tutti gli ingredienti sulle confezioni, ma questo viene fatto in maniera non del tutto corretta; in primis perché il carattere è piccolissimo, ci vorrebbe una lente di ingrandimento per decifrare quelle righe in alfabeto mors, poi non vengono specificate le dosi di alcuni ingredienti come il sale o lo zucchero, e così finiamo per non sapere quanto ne assumiamo. Alcune norme, inoltre, non vengono assolutamente rispettate, come l’indicazione del Paese di Provenienza per la frutta o la verdura che arriva sulle nostre tavole. Anche gli alimenti pronti, precotti o surgelati contengono molto sale ma questo non viene specificato sulle confezioni, oppure, lo sapevate che i salumi contengono zucchero?

Anche per i cosmetici esistono delle regole, come la scadenza, oppure l’accortezza a verificare che non contengano sostanze a cui siamo allergici. Da pochissimo è entrata in vigore una normativa su questi prodotti presenti nel beauty case di ogni donna, e possiamo dire anche di molti uomini. La legge prevede che l’etichetta sia completa di informazioni che indichino il periodo di validità dopo l’apertura del prodotto; in tal caso il simbolo che dovete cercare è un vasetto aperto accanto al quale è scritto il numero di mesi entro i quali deve essere consumato.

La disposizione riguarda i cosmetici che hanno una durata superiore ai 30 mesi e sono escluse le confezioni monodose, gli aerosol e i prodotti che, per dichiarazione del produttore, non sono deteriorabili. Inoltre è obbligatorio dichiarare gli ingredienti, in particolare se si utilizzano 26 sostanze in quantità superiore a quella ritenuta sicura. Sostanze come il gelandolo o l’eugenolo che possono causare allergie, secondo il Comitato scientifico per la cosmetologia.

Un traguardo importante è poi quello del divieto di vendita di prodotti finiti testati sugli animali, purtroppo solo dal 2013 saranno vietati anche i prodotti che contengono singoli ingredienti testati sugli animali.

Accusata in più di un’occasione è la pubblicità che invoglia a comprare questo o quel prodotto, ma che non sempre mantiene le promesse fatte da signorine ammiccanti o da uomini in campi rigogliosi. Talvolta le pubblicità esalta virtù immaginarie e tocca a noi consumatori stare attenti alle “truffe”.
Per difendersi bisogna imparare a leggere le etichette, che seppure incomplete, devono dire la verità. Non credere a tutto quello che dice la pubblicità. Scegliere un alimentazione semplice, riscoprire i cibi fatti in casa; una grande mano la danno i cibi biologici, ma anche in questo caso i controlli non sono rigorosi e bisogna stare attenti a non farsi imbrogliare.

La soluzione migliore sarebbe quella di trovare un “contadino di fiducia” da cui rifornirsi di alimenti genuini, e sono sicura che, se seguissimo un’alimentazione corretta, avremmo anche meno bisogno di creme di bellezza.


(16/01/2006)