”Gli scienziati di Taiwan sono riusciti a far venire al mondo tre maiali che di notte diventano fosforescenti. Si tratta, secondo il professor Wu Shinn-Chih, dell'istituto di scienza e tecnologia animale dell'università di Taiwan, di un grande passo avanti nella ricerca sull'impiego delle cellule staminali. L'obiettivo è quello di "fissare" le fasi di sviluppo dei tessuti, per arrivare a impiegare cellule staminali nella rigenerazione di organi danneggiati”.
Fonte Repubblica.it, 13-01-2005
Maiali fosforescenti.
Non peluche, ma veri e propri maiali vivi. Quelli che razzolano. Quelli che o ci fanno tenerezza o ci fanno schifo. Quello che “non si butta niente”.
E’ incredibile come la scienza non finisca mai di stupirci. E’ incredibile come l’insensibilità, l’indifferenza e la crudeltà siano ormai talmente diffuse da non toccare le nostre coscienze.
Leggendo le poche righe che Repubblica.it accompagna alla sua galleria fotografica, si lascia intendere un legame tra questo “esperimento” e il lavoro sulle cellule staminali implicate nella rigenerazione di organi danneggiati.
Nessun commento accompagna queste fotografie che a molti faranno sorridere. In effetti, il fatto in sé non sembra particolarmente drammatico. Maiali fosforescenti. E allora?
A noi, però, sembra terribilmente sbagliato, terribilmente macabro. Non si può giocare con la vita di un essere vivente in questo modo. Chissà come reagirebbero (o come reagiranno) gli altri maiali, alla vista della fluorescenza notturna degli inconsapevoli consimili.
Chissà cosa comporta all’interno del fisico degli stessi. Chi o cosa ci dà il diritto di alterare la pelle di un animale, di mettere al mondo dei mutanti creati in laboratorio, di clonare pecore o illuminare maiali? Il semplice fatto che noi possiamo farlo, non è sufficiente a giustificare le nostre azioni. Altrimenti, perché dovrebbe essere sbagliato uccidere? Dopo tutto, nelle potenzialità e nelle capacità di ognuno di noi c’è la possibilità di eliminare un altro essere umano.
Quel che si vuole contestare, quindi, non è tanto il merito della ricerca, quanto la “normalità” con cui questa viene riportata. Non possiamo, non dobbiamo abituarci a spettacoli simili. Almeno il dubbio, lo stupore, o qualche altra reazione emotiva di fronte all’alterazione e alla manipolazione di un altro essere vivente, sono fondamentali per rendere l’essere umano tale.
Forse questa ricerca porterà a sviluppi incredibili e fondamentali per la scienza e per la salute dell’essere umano.
O forse no.
Quel che è certo, è che se continuiamo a dis-imparare a stupirci e indignarci di fronte agli esperimenti che i nostri simili portano avanti, se continuiamo a presentare notizie simili, come se fossero la cosa più “naturale” del mondo, a perderci sarà comunque l’essere umano, che avrà fatto un altro passo verso la sua disumanità.
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