La moda, la musica, l’arte riscoprono la natura, e non in quadri o foto, composizioni floreali o stampe, ma utilizzando proprio i suoi frutti. Come? Lo abbiamo visto sulle passerelle Parigine. Isabelle Tournoud, artista stilista, ha osannato Madre Natura presentando durante la sua sfilata di pret à porter capi realizzati, non con il classico e ormai “superato” tessuto, ma con ciò che ha trovato in natura.
Babbucce di petali, corsetti di foglie di eucalipto, reggiseno di erbe, longuette di canne, guanti di pelle di pomodoro, gonne in lunaria argentea. Capi unici ideati per stupire. Spille appuntate sul tubino di petali, borse che accompagnano il cappotto di infiorescenze o “Bon-Hum”, diffusore di buonumore, collocato sul cappello di corteccia. Oggetti e abiti che varcano la soglia dell’abbigliamento e diventano arte da indossare, natura da riscoprire e ammirare nella sua forma più pura e vera, senza trasformazioni.
E cosa ci fanno 9 musicisti con 50 chilogrammi di verdura fresca? Ma un concerto, è chiaro! Si chiamano i Vegetable Orchestra, viennesi, dal 1998 si esibiscono in tutto il mondo e fanno musica utilizzando esclusivamente ortaggi e verdura freschi, accompagnandosi al massimo con utensili da cucina. Un flauto realizzato da una carota, un sassofono realizzato da un cetriolo, un violino ottenuto da una lattuga, una zucca convertita in basso, ecco qualche esempio degli strumenti utilizzati da questa originale orchestra.
La maggior parte dei pezzi suonati sono composizioni originali, ma non disdegnano di citare musica elettronica tedesca come “Radioactivity” dei Krafwerk. I concerti non sono mai uguali ma variano a secondo della nazione e della stagione, naturalmente, perché non sempre riescono a trovare le verdure che gli servono. I concerti costano tra i cento e i duecento euro, acquistano gli “strumenti” sul luogo dove è prevista l’esibizione perché non possono trasportarli in aereo. L’unica eccezione sono i ravanelli, difficili da trovare. Dopo aver suonato la band offre al pubblico il minestrone cucinato con i loro strumenti per condividere oltre alla musica un buon pasto sano… e poi è un peccato sprecare tutte quelle verdure freschissime.
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