Dormire poco fa male, ma anche un sonno profondo e prolungato tanto bene non fa. L’ha scoperto in Colorado un ricercatore in neurologia e ritmi circadiani, Kenneth Wright.
Mettendo a confronto due gruppi di persone, di cui uno sveglio da 24 ore e un altro ben riposato, ha constatato che il secondo gruppo ridspondeva agli stimoli appositamente provocati con grande lentezza. Pessima capacità di calcolo e memorizzazione a breve termine erano le caratteristiche migliori di coloro che avevano dormito per ben otto ore di fila. Pare, infatti, che gli effetti dell’inerzia del sonno siano uguali ai post di una sbronza.
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