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UOMINI A FIOR DI PELLE. COME CURARLA, PER ESSERE VERI UOMINI...
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TRATTO DA ESTETICAMENTE N. 10
Se è vero che negli uomini qualche ruga serve ad accrescerne il fascino, è altrettanto vero che i segni del tempo devono pur sempre risultare armonici e incorniciare un volto idratato e tonico...
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di Aldo Evangelista
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La pelle ed il testosterone
Volendo indicare alcuni aspetti dell’essere uomo, dell’essere maschio adulto – aspetti che lo distinguono dalla donna – potremmo elencare: la postura più eretta, uno sguardo controllante, un passo più sonoro e cadenzato – quasi a presidiare il proprio territorio –, una forma mentis progettuale e tendente a focalizzare, ad affermare le proprie idee, una resistenza fisica e psichica che tende a perseverare fino al risultato prefissato… Un assetto frutto di un’evoluzione antica il cui elemento fondamentale è costituito da un ormone, il testosterone.
Il testosterone, sia nel maschio che nella femmina, svolge un ruolo determinante nell’avvento della fecondità e dell’appetito sessuale e concorre alla differenziazione dei sessi. Plasma il corpo del ragazzo determinandone il maggiore sviluppo osseo e muscolare, una diversa localizzazione del tessuto adiposo e, non meno importante, i caratteri sessuali secondari; in altre parole, quegli aspetti che (al di là dei genitali) rendono riconoscibile il maschio per l’intero arco della sua vita sebbene, con il ridursi della fertilità, essi poi lentamente sfumano.
Anche la pelle costituisce un carattere sessuale secondario: non a caso, essa è strettamente controllata dal sistema endocrino. La pelle proietta la nostra natura, la nostra condizione fisica ed i nostri stati d’animo. Non è quindi superfluo distinguere tra pelle femminile e maschile.
Per iniziare, ricordo i peli ed i capelli. Tutto il nostro corpo è coperto di peli, anche se “incompiuti”, ed ogni follicolo detiene almeno un pelo allo stato latente. Il diverso assetto endocrino determina lo sviluppo dei peli, la loro disposizione maschile o femminile e la loro diffusione, evidentemente più abbondante nell’uomo, mentre per i capelli gli estrogeni premiano la donna. Anche le secrezioni sebacee sono più generose nell’uomo e la sua epidermide è caratterizzata da uno spessore maggiore, per cui la somma dei due aspetti determina una buona consistenza e resistenza meccanica.
Complessivamente, la pelle maschile si difende meglio dal sole (fanno eccezione le pelli chiare) e dal freddo e, grazie alle caratteristiche endocrine maschili, invecchia più tardi ed in modo diverso rispetto alla pelle femminile.
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Ancora una considerazione: la pelle comunica la mascolinità anche attraverso un odore particolare prodotto da alcune ghiandole sudoripare che miscelano il proprio secreto a quello delle ghiandole sebacee del cavo ascellare. Un processo analogo, è noto, avviene nella donna, però mediato dalla fase del ciclo mestruale. Quest’odore, che nelle epoche passate svolgeva una funzione di richiamo sessuale, oggi è a malapena sopportato, anche se non si può, e non si vuole, sopprimerlo. Un’igiene accurata e l’uso di deodoranti adeguati possono ridurlo allo stadio di un piacevole profumo di uomo o del più celebrato profumo di donna.
Proprio il testosterone, tuttavia, per effetto dell’enzima 5-alfa reduttasi, in taluni soggetti evolve in deidrotestosterone alterando le caratteristiche della secrezione sebacea. In alcuni uomini, per di più in giovane età, gli effetti sono particolarmente evidenti, soprattutto per la calvizie che ne deriva. In ogni caso, esso produce una fastidiosa seborrea, causa di punti neri, brufolazioni ed acne.
Quest’ultima, soprattutto nel ragazzo, può raggiungere livelli gravidi di conseguenze cicatriziali anche per la complicazione della barba e, più facilmente, può diffondersi alle spalle ed al torace. Relativamente frequenti, inoltre, possono essere alcuni disturbi del metabolismo lipidico epidermico, quindi non esclusivamente legati alla secrezione sebacea, quali alcune dermatiti seborroiche o i cosiddetti “grani di miglio”.
Come accennato, l’estrema frontiera dell’epidermide, lo strato corneo compatto, nell’uomo è più spesso ed è protetto da un mantello lipidico più ricco, l’integrità della pelle, perciò, è relativamente garantita. Tuttavia, proprio il maggiore spessore agevola il formarsi delle classiche rughe maschili, più profonde e marcate di quelle femminili. È vero che molti uomini sembrano acquistare in personalità con l’arrivo delle rughe ma, in ogni caso, è opportuno evitare che, a tale evoluzione espressiva, si sommino i danni estetici della disidratazione o di un’atonia precoce.
Un altro disturbo prettamente maschile consiste nel progressivo sviluppo di un rossore sulle guance che, nel tempo, si diffonde fino al naso dove cronicizza, quasi deformandolo. È evidente che il quadro esorbita dalla “couperose” che conosciamo nella donna e, allo stadio descritto, per la degenerazione avanzata dei piccoli vasi, richiede la competenza del dermatologo. Tuttavia, può e deve essere prevenuto, ad esempio alleggerendo l’alimentazione dei grassi animali (saturi), riducendo (meglio eliminando) alcol e sigarette e attraverso mirati interventi estetico-eubiotici, lenitivi ed epitelizzanti.
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L’uomo e lo stress
Per certi aspetti l’uomo vive di stress. E talvolta ne muore. Per ragioni ataviche, fin dai tempi in cui cacciava per vivere, ha bisogno dello stress; la condizione di vigilanza e la prontezza nell’agire e nel reagire, che ancora sono caratteristiche maschili, richiedono quell’assetto psico-neuro-endocrino assai complesso, più semplicemente noto come stress.
Gli agenti stressogeni maschili sono diversi da quelli femminili. L’uomo tende a concentrarsi su un tema o su un obiettivo, si carica emotivamente ancor prima di agire e proprio questa condizione di tensione è produttiva di risorse e di espedienti utili. Si tratta di stress buono, eustress.
Ma, attenzione! Alla costante ricerca di successo e di potere, nell’inseguire sempre nuovi traguardi, l’uomo soffre ogni elemento di distrazione. Fatica a seguire più cose insieme ed invidia alla donna la capacità di conciliare i mille elementi della quotidianità. Il solo timore di perdere in efficacia e in prestazioni è causa di stress cattivo, distress, quello che erode, che diviene esso stesso motivo di ansia: ansia da prestazione.
Un esempio: il classico caso delle difficoltà nei rapporti sessuali di chi non presenta obiettive cause anatomiche o fisiologiche, ma vive immerso nello stress. Per semplificare, come per i farmaci, è una questione di dosi; la vita odierna, come la savana preistorica, richiede un maschio agguerrito ed in guardia, ma se la pressione supera un certo livello, si rischia che gli “saltino le valvole”.
L’uomo e l’estetica eubiotica
Le statistiche affermano che l’uomo sta riducendo il fumo e, nel contempo, l’informazione scientifica lo rende più consapevole dell’importanza di un’alimentazione equilibrata e della pratica dell’esercizio fisico. Molti cinquantenni appaiono in ottima forma e tanti ricorrono ai centri benessere per recuperare l’equilibrio che sentono instabile. Allora, va tutto bene?!
Personalmente credo che il pianeta uomo sia in gran parte inesplorato e che ancora non sappiamo molto circa i suoi veri bisogni ed i suoi desideri. In questo ambito, inoltre, inizia ad evidenziarsi una sorta di frattura generazionale che investe anche un argomento culturalmente estraneo alla mentalità maschile quale è stato, fino ad ieri, l’uso del cosmetico.
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L’ignoranza delle svariate possibilità offerte dal mercato, peraltro, rende l’uomo che s’avvicina al mondo del benessere facile preda delle suggestioni pubblicitarie. Merita una riflessione l’esercizio fisico che, seppur positivo, diviene nuova causa di stress quando è vissuto come una ricerca costante di continui record personali.
Insomma, non sempre chiodo scaccia chiodo, talvolta ci si ritrova con due chiodi... In altre parole, quando si è troppo stanchi per il lavoro, un bagno caldo può essere più utile di uno spinning in palestra. L’uomo, dunque, deve imparare a dosare anche l’uso del suo tempo libero.
Quindi è necessaria una guida e l’estetista eubiotica può essere quella giusta: è preparata ed ha fatto la scelta difficile di divenire una consulente assumendosi la responsabilità professionale di accompagnare i suoi clienti verso uno stile di vita eubiotico. Proprio ciò che serve all’uomo. Forse ancor più che alla donna. La cosmesi eubiotica ha considerato le caratteristiche della pelle maschile, le sue risorse e le sue fragilità, con particolare attenzione alle conseguenze estetiche dell’influenza del testosterone. Per questo è nata Volver, la linea maschile della Sice.
Volver è un’autentica linea eubiotica e rispetta tutte le caratteristiche dei cosmetici eubiotici: i suoi eccipienti (le sostanze in cui sono dispersi i principi attivi) sono biocompatibili e, quindi, privi di derivati dal petrolio e paraffine, rinuncia a additivi come glicoli e PEG, laureth e lauryl solfati.
I principi attivi sono assimilabili, pertanto possono essere metabolizzati assieme ai prodotti del metabolismo naturale della pelle, anche con il contributo degli enzimi cutanei, poiché le formule non sono enzimotossiche. La maggioranza dei prodotti è priva di conservanti e si regge sull’equilibrio della formula; quando la concentrazione o la qualità degli ingredienti non ha permesso questa soluzione, sono stati impiegati i conservanti più compatibili con i principi Sice con l’esclusione, quindi, dell’Imidazolidinyl Urea e di quelli altrettanto “pesanti”.
Il cliente di Volver è un uomo consapevole dell’importanza di un’accurata igiene estetica ed ha peraltro imparato a concedersi del tempo. Ha compreso che, per uscire dal circuito perverso dello stress, occorre riconoscersi il giusto valore, apprezzarsi per ciò che si è e non soltanto per ciò che si fa e che si produce. Per questo, concede del tempo alla cura di sé, della propria pelle, avendo compreso che un viso caratterizzato dai segni del vissuto, se idratato e tonico, può essere più affascinante di un viso “tirato” dal chirurgo.
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(03/08/2007)
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