Ognuno di noi si chiede spesso quale significato abbiano i nostri sogni e come poterli comprendere. Spesso con l’aiuto di un amico abbiamo provato ad interpretarli come dei fenomeni chiarificatori della nostra vita: una specie di lanterna di Diogene. Questo libro non solo ci spiega come fare a capirli, ma ne traccia anche la storia.
La vita onirica è uno degli enigmi insoluti dei nostri tempi: nonostante l’evoluzione scientifica proceda speditissima, il sogno rimane un mistero. La fase di tempo durante la quale sogniamo si chiama fase R.E.M: Rapid Eyes Movement (rapido movimento degli occhi), e può durare da pochi minuti ad un paio d’ore nella media. Questo periodo di sonno profondo ci è assolutamente indispensabile: è stato dimostrato infatti che la deprivazione da sonno e dei sogni in particolare può condurre, se prolungato, ad allucinazioni e a stati maniacali.
Il sogno è quindi fisiologico alla nostra natura di uomini ed ha una sua funzione specifica in psicologia: ovvero di far esprimere le istanze insoddisfatte durante la veglia. Oppure, e questo mi sembra più completo, di rivelare la natura dell’uomo nella sua interezza, compreso l’inconscio.
L’inconscio secondo Freud si chiama Es mentre secondo Jung è l’Ombra: ambedue però lo identificano con la natura primordiale e istintiva nell’uomo, con le pulsioni allo stato puro.
Queste stimolano l’uomo a prenderle in considerazione attraverso il sogno oppure l’incubo, la faccia negativa del sogno. L’incubo però svolge un compito indispensabile: avverte l’uomo dei pericoli che sta correndo e lo porta a fare attenzione ai passi da compiere per non incorrervi. Somiglia molto ad un detonatore della crisi: facendola scoppiare in qualche modo ne accelera la soluzione.
Sia l’incubo che i sogni hanno influenzato creativamente molti artisti e scrittori, ma anche matematici e scienziati. Il chimico russo Mendeleev in sogno trova il sistema per ordinare tutti gli elementi in una tavola periodica; Raffaello Sanzio vede in sogno la Madonna che dipingerà il giorno dopo; Strawinskij compone i brani musicali salienti di L’uccello di fuoco e La sagra della primavera dopo aver sognato un rito pagano.
Fra gli scrittori i casi sono innumerevoli, a cominciare dall’incubo di Dracula per Bram Stoker; Coleridge dopo un sogno ad occhi aperti compone il poema Kubla Kahn, su un palazzo incantato. Paul Mc Cartney compone ben tre celebri canzoni in seguito ad un sogno: Let it be, Yellow Submarine e Yesterday.
Il sogno diventa ispirazione per i surrealisti: da Dalì e Magritte a Tanguy. Dalì sperimentò anche nel cinema la potenza onirica, sceneggiando Un cane Andaluso (1929) con Luis Buñuel. In questo film come in altri di Buñuel c’è una continua oscillazione tra realtà e sogno. Stanley Kubrick nel 1999 diresse il suo ultimo film Eyes Wide Shut, tratto dal romanzo Doppio sogno (1926) di Arthur Schnitzler. Qui i sogni presentano addirittura delle parabole corredate di chiavi per interpretare la realtà, piuttosto sconcertante, di quello che sta verificandosi.
Tutti i popoli con la loro arte hanno cercato di dare una spiegazione ai sogni e tuttora la cercano. Noi tutti possiamo dire di sentirci in questo caso come Chuang Tze, un antico filosofo e scrittore cinese (IV-III secolo a.C.) che, ripreso da Borges, scriveva: “Chuang Tze non sapeva se era Chuang Tze che aveva sognato di essere una farfalla, o invece una farfalla che sognava di essere Chuang Tze”. Possiamo però continuare a volare come la farfalla della copertina, (dipinta da Odilon Redon), sulle ali dei nostri sogni.
Il fantastico mondo dei sogni
Sabina Rellini
Universale EDUP, Roma
Pagine: 252
Prezzo: Euro 12
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