CAPELLI AL CIOCCOLATO! LE MILLE E UNA VIRTU' DELL'AMATO DOLCE
Il cioccolato fa bene a tutto. Sembra che anche i capelli possano godere delle sue virtù...
di Barbara Molinario
Da Roma arriva la novità che il cioccolato possiede anche le facoltà di nutrire e lucidare i capelli; Marcello Montalbano ed Angelo Pidalà, di Compagnia della Bellezza, hanno avuto l’abilità di utilizzare il cibo degli Dei per “coccolare” i capelli stressati. L’applicazione di questo dolce materiale ha la duplice valenza di nutrire il capello e l’anima; attraverso il trattamento il capello risulterà più corposo, lucido, e si verrà sottoposti ad una vera e propria aroma terapia perdendosi nelle fragranti note profumate del cioccolato.

Il tipo di cioccolato applicato non è importante, sia fondente o al latte la cosa fondamentale è che non sia un surrogato; anche il cacao sciolto in acqua può essere utilizzato per un impacco più leggero.

Le “magiche” proprietà del cioccolato non finiscono di stupirci, tra le sue facoltà anche quella di rendere la pelle liscia come seta. Sono sempre di più i centri estetici che lo utilizzano come cura di bellezza della pelle; i lipidi contenuti nel burro di cacao nutrono l’epidermide, donando morbidezza e luminosità.

Le qualità benefiche del cioccolato sono moltissime; alcuni nutrizionisti consigliano di inserire questo alimento nella dieta quotidiana, con l’unica raccomandazione di non abusarne; questo alimento non possiede alcuna controindicazione per chi gode di buona salute.

Il cioccolato cura la tosse meglio dello sciroppo; è stimolante e può aiutare in momenti di maggiore concentrazione, assaporare un po’ di cioccolato può rappresentare la carica giusta per riprendere un ritmo di studio o di lavoro; la polvere di cacao possiede anche una notevole efficacia contro la carie.
Insomma, il cioccolato fa bene dentro ma anche fuori.

Il cioccolato viene “scoperto” il 30 luglio 1502, giorno in cui gli Aztechi, andati in contro alla Santa Maria offrirono a Cristoforo Colombo, durante un suo quarto e ultimo viaggio alla ricerca dell’oro, una tazza di Xocolat, bevanda a base di cacao, farina di mais e peperoncino. La bevanda non fu gradita dagli europei per il suo sapore intenso e amaro. Furono i frati spagnoli, grandi esperti di miscele e infusi, a sostituire il pepe e il peperoncino con lo zucchero e la vaniglia creando una bevanda dolce e gustosa.

Oltre ad essere un alimento, il cacao era per i Maya e gli Aztechi anche una moneta: con 4 semi di cacao si poteva comprare una zucca, con 10 un coniglio, con 12 una notte con una concubina e con 100 uno schiavo. Quest’antica popolazione comunque, attribuiva ai semi soprattutto un valore mistico e religioso.

La pianta del cacao vanta origine divina, la leggenda narra che, molti secoli or sono, una principessa, lasciata a guardia delle ricchezze dello sposo, un grande guerriero partito a difendere i confini dell’impero, venne assalita dai nemici che, invano, tentarono di costringerla a rivelare l’ubicazione del tesoro. Per vendetta venne uccisa e, dal sangue versato dalla fedele sposa, nacque la pianta del cacao, il cui frutto nasconde un tesoro di semi, “…amari come le sofferenze dell’amore, forti come la virtù, lievemente arrossati come il sangue”.


(10/06/2005)