IL DISCRETO FASCINO DELLE PERLE. UN PREZIOSO SBAGLIO DELLA NATURA
Grandi pittori hanno omaggiato questo prezioso gioiello, abbiamo apprezzato il film “La ragazza dall’orecchino di perla”, anche Marge Simpson e sua figlia Lisa indossano un collier di perle; e chi non ricorda al collo della Principessa Diana un filo di perle?
di Barbara Molinario
Il fascino delle perle dura fin dall’antichità, quando alcuni pescatori trovarono delle ostriche all’interno delle quali erano racchiuse le perle. La perla è il risultato dell’introduzione casuale di un corpo estraneo in un’ostrica: il mollusco secerne allora una serie di strati protettivi di madreperla che rivestono via via l’intruso e lo trasformano a poco a poco in una perla lucente.

Presso gli antichi Egizi le perle erano sacre ad Iside e venivano indossate dalle spose nel giorno delle loro nozze, come portafortuna. Perle bianche, colore simbolo della purezza, degli eletti e del trionfo del bene contro il male. In Italia durante il Rinascimento le perle ebbero talmente tanto successo che vennero promulgate speciali leggi affinché solo i nobili potessero indossarle. In Giappone, fino ai primi anni del Novecento, esistevano le tuffatrici, donne che si immergevano in apnea alla ricerca delle ostriche: in realtà solo una piccola parte delle ostriche aperte rivelava all’interno una perla.

Oggi la natura viene incoraggiata dall’uomo, che in speciali tratti di mare alleva ostriche all’interno delle quali è stato introdotto un piccolo nucleo di conchiglia: sono le perle coltivate, in tutto e per tutto uguali a quelle spontanee di una volta.

Il gioielliere Giuliano Ansuini ci spiega come scegliere le perle.
Non tutte le perle nascono uguali e per orientarsi nell’acquisto bisogna tenere conto di una serie di caratteristiche.
Il grado di coltivazione è lo strato di madreperla che riveste il nucleo; più è spesso, maggiore è la qualità della perla. Una perla di buona coltivazione dovrebbe essere stata nell’ostrica tre anni.

La superficie di una bella perla deve presentare la minor quantità possibile di imperfezioni; più regolare è l’aspetto, maggiore è il valore.
La lucidità: una perla di buona qualità deve essere lucida e riflettere bene la luce. Una perla opaca e gessosa è di bassa qualità.

Le dimensioni: il diametro delle perle viene misurato in millimetri e va da un minimo di un millimetro a un massimo di diciotto nel caso delle grandi perle coltivate dei Mari del Sud. Più grande è una perla, maggiore è il suo valore, ammesso che sia anche lucente, sferica e di superficie regolare.

La forma: poiché le perle coltivate vengono prodotte da ostriche allo stato naturale, possono essere delle forme più diverse e, dato che le perle perfettamente sferiche sono una minoranza, sono considerate le più pregiate.

Il colore delle perle giapponesi può andare dal bianco latte al crema al bianco rosato e non influisce sul valore: la sua scelta è unicamente una questione di gusto.

Credenze tramandate affermano che le perle portano dolori e lacrime; per controbilanciare questa superstizione dovrebbero almeno essere regalate in file dispari.

Sognare di mangiare perle è indice di egoismo; se sogniamo di indossarle, avremo dei cattivi consigli; infine, se sogniamo perle bianche, eredità in vista!

Ma attenzione a non buttare perle ai porci…


(20/06/2005)