UN TRUCCO PER VENTENNI. MENTRE SI DIVENTA DONNE...
Tratto da ESTETICAMENTE n 9

Considerati per antonomasia i “più belli della nostra vita”, i Vent’anni nascondono anche oscuri lati di incertezza e di inquietudine. Un complesso periodo della nostra vita che merita un trucco appropriato che esalti, senza appesantire, il giovane volto di una ragazza che si avvia a muovere i suoi primi passi da adulta…

di Jole Anna Panzera
Cosa succede in questo difficile periodo che contraddistingue il percorso evolutivo, ovvero quello che si aggira intorno ai 20 anni?
Superata la fase di turbolenza, caratterizzata da una rivoluzione ormonale che coinvolge il giovane in un adattamento psicofisico ad una nuova realtà, si attiva la ricerca di una collocazione verso una nuova identità. I vent’anni, seppur meno minacciosi e rivoluzionari rispetto a quelli dell’adolescenza, non si preannunciano certo scevri di difficoltà.

È vero che i giovani ventenni sono, ormai, a tutti gli effetti uomini o donne, ma questo vale solo per quel che riguarda la crescita corporea, spesso in contrasto con un mondo che implica scelte difficili, in prospettiva di un nebuloso ed incerto futuro.
I problemi che i giovani adulti si trovano ad affrontare sono molti e per tanti di loro rappresentano solo l’inizio di una tortuosa e impervia strada in salita che li attende ad un’età in cui devono cominciare a muovere i primi passi da soli.

La realtà sociale, infatti, spesso rivela insidie e trabocchetti cui non sono certo abituati questi giovani in erba, cresciuti fino ad ora nel caldo abbraccio protettivo di un ambiente familiare rassicurante che li ha difesi dalle minacce del mondo esterno. L’ambito lavorativo, ad esempio, che per un giovane rappresenta un importante passo verso l’indipendenza, è spesso lontano e difficile da raggiungere, soprattutto se inteso come fonte di gratificazione personale. Le possibilità lavorative, infatti, rivelano a volte realtà sottopagate, dai risvolti faticosi e frustranti, spesso responsabili delle prime delusioni che il giovane adulto comincia a raccogliere in una realtà sociale che, da subito, gli appare difficile e insoddisfacente.

Se, poi, la condizione è quella dello studente, il giovane staziona in una sorta di limbo fatto di studi e rinunce, nella speranza di poter accedere un giorno ad un soddisfacente futuro. Anche se apparentemente facilitato qualora il giovane appartenga ad una famiglia benestante, in realtà le cose si complicano quando le aspettative familiari vogliono che egli raggiunga ben presto un’indipendenza economica. In entrambi i casi, però, un dato che emerge dalla ricerca sociale indica che il giovane è comunque spesso destinato a rimanere sotto il tetto familiare per molti anni ancora, rigettato da una realtà sociale che, per costi e difficoltà, gli nega l’autonomia.
Da un punto di vista psicosociale, i 20 anni sono l’età della comunicazione e della condivisione, un periodo in cui l’appartenenza al gruppo dei suoi pari è maggiormente sentita. È questa, peraltro, la fase della vita in cui i primi amori fanno soffrire terribilmente, intrisi come sono da uno spirito di idealismo, unicità e insostituibilità al tempo stesso.

Le difficoltà in tale ambito sorgono spesso da un approccio eccessivamente serio con il quale il giovane affronta ciò in cui crede, rigettando a priori quanto appare in contrasto con la sua visione del mondo.
Con questo pesante bagaglio alle spalle, colmo di incertezze e paure, di confusioni e pragmatismi, il giovane adulto comincia a muovere i suoi primi faticosi passi verso la vita, in un mondo che non lo aiuta certo a sperare nel futuro.


Nell’ambiente familiare, in questo periodo sono frequenti i contrasti con i genitori, tanto che il giovane è spesso spinto a cercare comprensione e condivisione di ideali nel gruppo, il che, in un’età così delicata, può facilmente rappresentare un pericolo. Questa è infatti l’età, e lo dimostra la ricerca scientifica, in cui è presente un maggior grado di vulnerabilità all’uso e alla dipendenza dalle sostanze stupefacenti. Inoltre, è anche il periodo della vita durante il quale ricorrono più facilmente disturbi alimentari, fomentati da stereotipi sociali dilaganti che propongono modelli difficili da seguire; pertanto, soprattutto tra le ragazze, si diffondono con facilità forme di anoressia o di bulimia.

Questi disturbi alimentari nascono spesso dall’eccessiva importanza che viene attribuita alla linea, nella tendenza a conformarsi agli standard proposti dai mass media. Queste alterazioni dell’alimentazione colpiscono soprattutto i soggetti femminili dal trascorso relazionale difficile con le figure genitoriali; queste ragazze presentano inoltre una predisposizione caratteriale alle nevrosi.

Un suggerimento da dare ai genitori è quello di essere particolarmente sensibili nel relazionarsi con i figli in un’età così difficile, evitando le incomprensioni che spesso nascono da un atteggiamento eccessivamente richiedente verso un giovane ritenuto già adulto, ma che ancora non lo è pienamente. Responsabilizzare, infatti, non vuol dire gravare il ragazzo di un eccessivo peso, bensì stabilire delle semplici regole che vadano rispettate.

Nel complesso, così si presenta una delle fasce d’età considerata tra le più belle della vita, che dovrebbe inneggiare all’allegria e alla spensieratezza ma che, invece, nasconde anch’essa i suoi lati oscuri di sofferenza.


Dopo questa carrellata sui molteplici aspetti della vita del giovane adulto, veniamo ora a dare alcuni consigli su come si può truccare la ragazza ventenne che accostandosi all’esigenza impellente di voler essere donna va comunque valorizzata tenendo conto di tutti quegli aspetti psicologici appena affrontati e del contesto in cui muove i suoi primi passi da potenziale adulta.

Un primo suggerimento consiste nell’invito a non usare mai un trucco eccessivamente pesante che, a mio avviso, andrebbe riservato esclusivamente per la sera. Anche in questa situazione è bene soppesare l’aspetto del volto che si vuole mettere maggiormente in risalto. Se puntiamo sullo sguardo, allora possiamo usare del kajal e un ombretto scuro (difficilmente un occhio giovane apparirà volgare o pesante), evidenziando la forma degli occhi e l’intensità dello sguardo, ma evitando di utilizzare colori scuri anche sulla bocca limitandosi a tonalità naturali. Viceversa, si può dare maggiore enfasi alla bocca utilizzando un rossetto color cioccolato o vinaccia, ma lasciando questa volta gli occhi più naturali ricorrendo ad un buon mascara e ad un leggero eye liner sfumato.


(10/11/2005)