ORIGINI E VIRTU’ DEL DIAMANTE
SEMPRE DI MODA

Inafferrabile, pericoloso e allo stesso tempo puro, trasparente e bellissimo. Il diamante, che mai passerà di moda...
di Barbara Molinario
Il diamante è il materiale più duro che si conosca: carbonio puro. I primi diamanti furono scoperti dall'uomo circa 4.000 anni fa e la loro formazione risale a 2,5 miliardi di anni fa. Dotato di un alto potere di rifrazione della luce, una volta tagliato in modo opportuno si trasforma nella più scintillante delle gemme: il brillante. Il nome “brillante” è dato in realtà da un tipo di taglio che esalta al massimo il potere rifrangente di questa pietra.
7 diamanti su 10 fra quelli che avete sempre ammirato provengono da Anversa, in Belgio; dopo Anversa, i più importanti centri mondiali dei diamanti sono New York, Tel Aviv e Bombay.

Dal Congo, invece, proviene un diamante da 777 carati, valore inestimabile, tagliato e lavorato ha dato vita al Millennium Star 203,4 carati proprietà della De Beers è il simbolo del potere del diamante, e non è in vendita. La preziosa gemma sarà in esposizione fino al 26 febbraio presso il Museo di Storia Naturale di Londra, per la mostra “Diamonds, l’esposizione più abbagliante del mondo”.

Il diamante è tra le pietre più costose esistenti al mondo. Gli antichi ne sapevano una più del diavolo sulle virtù del diamante; pare che fosse un efficace talismano contro gli spiriti del male, il malocchio e rendesse immuni da ogni veleno. Il fortunato che lo indossasse otteneva benessere, gloria, saggezza, fedeltà dell’amata e forza contro ogni pericolo; la polvere di diamante, invece, era utilizzata con il vino per combattere i reumatismi, la gotta e l’itterizia.

Chiaramente il diamante, come altre pietre preziose, non porta fortuna a tutti: ad esempio, il diamante di Hope non fece altro che portare disgrazie da quando fu portato dalla duchessa di Montespqu, che venne allontanata da Luigi XVI, fino a quando l’infausto diamante calò a picco, insieme con l’Americano che lo possedeva, nel naufragio del Titanic.

Sognarli significa false apparenze; ingoiarli ingenti guadagni, nuove fortune, buone notizie da parenti lontani; raccoglierli perdita e dolori.
Diamante è anche un nome di donna con il quale si intende augurare ad un neonato di possedere le caratteristiche della pietra preziosa, cioè la bellezza, la trasparenza e la forza. Il termine diamante deriva dal greco adàmas, il cui significato è “indomabile” “inconquistabile”. Non essendoci una santa con questo nome l’onomastico si può festeggiare il 1° novembre.

Se volete giocare al lotto i numeri corrispondenti sono 24 e 32.

IL GIOIELLIERE GIULIANO ANSUINI CI GUIDA ALLA SCOPERTA DEI DIAMANTI

Le caratteristiche che determinano il valore di un brillante sono molteplici.
Il colore, ad un occhio non esperto, i brillanti possono apparire tutti bianchi; in realtà la maggior parte presenta tracce di giallo, dal paglierino tenue al giallo intenso. La gradazione dei colori va dal bianco (D, E, F, G), che è il più pregiato, al giallo evidente (Z).
La purezza sotto una lente a dieci ingrandimenti, molti brillanti presentano piccoli segni bianchi o grigi, chiamati inclusioni, mentre quelli totalmente puri sono una minoranza e più preziosi. La scala di purezza dei brillanti va da FL (puro) a 13 (inclusioni evidenti a occhio nudo).
Il taglio è la caratteristica che influisce di più sulla luminosità di un brillante. Quando tutte le sfaccettature della pietra sono fra loro nel giusto rapporto, il brillante riflette e moltiplica all’infinito i raggi di luce che lo colpiscono, creando uno scintillio eccezionale. Un cattivo taglio diminuisce la luce di un brillante.

La caratura: il carato è l’unità di peso delle pietre preziose e corrisponde a un quinto di grammo; un brillante di cinque carati pesa quindi un grammo. La caratura, cioè il peso, influisce molto sul valore di un brillante se questo è anche puro, bianco e di taglio perfetto. I brillanti puri, bianchi e di ottimo taglio hanno la denominazione tecnica G Flawless.


(11/07/2005)