Quest'anno niente forme! Quel che conta - almeno a giudicare dalle grandi sfilate milanesi della scorsa stagione - non e' la linea, il disegno, la geometria, ma il colore. Non conta mettere in evidenza il corpo con abiti fasciati o tinte sgargianti.
Si riscoprono le sfumature. I toni del marrone, del rosa, del grigio: il prugna, il melanzana, certi verdi tenui, fino al salvia. Ecco cosa vedremo quest'inverno nelle vetrine illuminate dei negozi. La donna degli stilisti corrisponde sempre piu' alla donna di ogni giorno: impegnata, attiva, piena di interessi, curiosa del mondo, spensierata ma non astratta.
E' una donna che ama avvolgersi nel calore dei tessuti, che riscopre la lana e le atmosfere della brughiera. Gli stivali intramontabili abbandonano le punte e i tacchi eccessivi; tornano bassi, a pianta larga, semplici, signorili. Anche le scarpe sono disegnate secondo un piglio austero e allo stesso tempo femminile. I tacchi tornano grossi, qualche volta rinforzati dalla zeppa. Non si escludono i velluti e le stoffe anche con cinturini legati intorno alla caviglia: tutto un po' retro', con un'aria parigina alle porte.
Persino i capelli si 'normalizzano': via i biondi, le meches troppo artificiali, e libero accesso invece ai castani, ai dorati, al bruno delle brave ragazze ben educate. Riprende fiato anche il modello della liceale di buona famiglia, che impara da subito a curare il proprio guardaroba in modo appropriato: concesse quindi anche le minigonne jeans ma abbinate a calze spesse e colorate, ispirate a una malizia conforme all'eta'.
Le maglie sono romantiche ma senza eccessi barocchi, ricordano un po' gli abiti rassicuranti della nonna e un po' le dive intramontabili degli anni '50. Si puo' addirittura tentare un recupero di abiti d'epoca, magari in vecchi negozi dell'usato, dove e' piu' facile trovare capi originali e inventare accostamenti che ricalchino il prototipo delle grandi firme. Quest'anno come non mai e' permesso stare comode in vestiti per nulla attillati, magari avvolte da mantelline e cappotti di memoria contadina piu' che urbana.
E' un trucco, si sa, quello di apparire spontanee invece che ricercate, e la bravura consiste nel dimenticarsi cio' che si sta indossando. Occorre riflessione e un po' di buon senso per capire chi siamo, e non tenere cose inutili nell'armadio.
Lo stile riconquista il proprio posto sulle passerelle, senza sbavature, senza fronzoli. L'unica concessione-ossessione e' appunto quella del colore. Perche' ogni tonalita' ha un suo carattere, una sua personalita', dice qualcosa sull'umore e sulle intenzioni di chi la indossa. Il colore e' espressivo. E la donna, come in un incontro perfetto tra sogno e realta', somiglia sempre piu' a una tela di Chagall.
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