DREAMS IN ITALIAN PAINTING
Autori: Grazia Gabbini, Simone Lammardo, Lara Martinato, Sergio Sansevrino, Armando Tinnirello Orario: dal martedì al sabato 10-13 e 16-20 e su appuntamento (possono variare, verificare sempre via telefono) Biglietti: ingresso libero Vernissage: 17 settembre 2005. ore 18 MEMOLI ARTE CONTEMPORANEA Via Carlo Cattaneo 2 (21052) +39 0331635488 (info), +39 3335891382 (biglietteria) memoliarte@virgilio.it
di comunicato stampa
Il titolo della mostra fa riferimento alla pittura di cinque giovani artisti italiani e alle atmosfere oniriche date da un gioco di alternanze cromatiche tendenti a guidare idealmente l'osservatore lungo il confine che scinde sogno e realtà.

Esso è espresso con composizione materica e cromatica da Grazia Gabbini (artista milanese) e dalle sue sperimentazioni artistiche mediante l'utilizzo di materiali di recupero quali carta, pigmenti e ferro, trasformati in soffici installazioni racchiuse in plexiglass o fissate liberamente su muro (in margine, composizione in cinque elementi di 90 x 340cm); le installazioni creano nell'osservatore la sensazione di trovarsi in luoghi di indefinito ricordo.

Non a caso, secondo la critica Sara Fontana, "le suggestioni richiamate dall'artista spaziano dai 'colori delle notti orientali de Le mille e una notte, ai petali di Yves Klein sulle sue superfici dorate, alle forme libere e leggere del liberty, a certi corpi marini che ondeggiano sinuosi negli abissi' ".

Le forme astratte dei segni di Sergio Sansevrino (artista milanese) fissati con abile gestualità ricorrendo all'utilizzo dell'olio su tela imbottita di ovatta (Cuscini ) o alla tecnica mista olio e collage su tela di yuta (Manoscritto, opera del 2005) consentono di essere proiettati dinanzi all'elemento astratto materico dove è l'olio che, sporcandosi e mescolandosi con sabbia e piccoli sassi, crea suggestivi spessori plastici che annunciano nuove possibili prospettive di indagine.

L'obiettivo primario dei "Dreams" è quello di avvicinare il pubblico alla nuova arte italiana di matrice contemporanea con la presentazione di opere decisamente coinvolgenti di Simone Lammardo (artista ligure di Savona )e delle sue pittosculture (Identità, opera su legno inciso del 2005) che richiamano a una pittura di sospensione – intendendo con " sospensione" una connotazione che ricorda il metropolismo-.

Questa è una pittura essenzialmente simbolica, tesa a riprodurre lo smarrimento delle coordinate spazio-temporali dell'abituale orizzonte culturale, quasi fosse un'impressione di musica atonale. Il colore rimane materia e come tale riflette la luce, assolvendo così al suo compito primario: come scheletro il disegno. Il linguaggio della pittura di Lammardo è quello di creare un movimento mentale, psichico in colui che osserva nonchè "il tentativo di escludere al massimo la mano dell'artista, in modo tale da instaurare un rapporto esclusivo fra l'opera e lo spettatore". L'arte sopravvive cambiando, sperimentando, adattandosi all'oggi, ma non perde mai la sua funzione comunicativa.

Infatti, è proprio partendo dalla ri-considerazione della giovane arte italiana, intesa come filone di espressività volta ad aprire le "porte della percezione" in colui che osserva e rafforzando la comunicatività tra pubblico e opera d'arte, che diventa possibile rintracciare nelle opere su tela di Lara Martinato (artista lombarda di Busto Arsizio) il cambiamento dell'espressività "psicoposturale" dell' "ERGO-SUM" tra rabbia,orgoglio,tristezza, amore e desiderio; le sue opere permettono di cogliere una nuova forma figurativa composta da colori, gesti, sensazioni, intesi come strumenti per creare un tramite tra la meditazione, la ricerca dell'essere e il senso dell'arte all'interno della contemporaneità e/o del postmodernismo.

A tale riflessione non è sfuggito il lavoro di Armando Tinnirello (artista di origini siciliane trapiantato a Milano) che ricorrendo all'uso dell'acrilico su tela cerca di espandere il colore "del mito" mediterraneo mediante il ricorso a segni informali (frecce vulcaniche) che richiamano il mito delle divinità pagane dell'antica Grecia e del vulcano come elemento di sospensione temporale tra uomo e natura.

Secondo il critico d'arte Valerio Eletti le opere di Tinnirello fanno da prima smarrire e poi successivamente ritrovare l'osservatore dinanzi a un continuo paradosso percettivo: "la rivelazione della cancellazione", ovvero la capacità di considerare l'arte come un paradosso, una negazione. "così come l'ondata eruttiva del vulcano, rossa di fuoco, lascia dietro di sé il nero", così la pittura con le sue tracce evoca le forme di una antica e mitica potenza.


(06/09/2005)