Un lavoro di non trascurabile importanza, se si tiene conto del fatto che Tolkien era prima di tutto un glottologo e un’appassionato della lingua e che proprio dallo studio e dalla passione per i problemi linguistici il romanzo prende spunto.
Non da questioni di natura politica, ma dall’esigenza di cercare nuovi sentieri e nuovi percorsi linguistici, dal desiderio di misurarsi con l’invenzioni di nuovi linguaggi prende forma uno dei più grandi romanzi del nostro secolo.
Papà del Fantasy, John Ronald Reuel Tolkien ha creato inconsapevolmente un filone ripreso e rielaborato più volte, discostandosene per problematiche e argomenti. Tolkien crea un mondo fantastico assolutamente coerente, la sua trilogia è una vera e propria opera epico-mitologico che tenta di capire e di svelare i segreti della nascita della modernità e di una nazione, la Gran Bretagna, come lui la conosceva. Al di là della accuse di orientamenti verso ideologie naziste o comuniste, questo romanzo è prima di tutto un invettiva contro l’eccessiva industrializzazione che l’Inghilterra ha vissuto. Una vera e propria epopea, dove gli eroi sono piuttosto degli antieroi, costretti a combattere come possono per salvare il mondo dalla grande ombra del progresso indiscriminato e costretti ad andare in guerra per difendersi da una lotta perenne.
I personaggi di Tolkien (elfi, re, nani, hobbit) sono fin troppo umani, in continuo conflitto con se stessi e con le proprie paure, ma consci dell’esistenza di un compito a cui non possono sottrarsi. Durante il loro percorso crescono e cambiano, accettando sempre più le proprie responsabilità, sconfiggendo la tentazione di lasciare perdere tutto, percorrendo un cammino materiale che si rivela poi essere una forte evoluzione interiore.
In questa nuova edizione non manca nulla, vengono solo corrette parole ed espressioni per rendere la traduzione ancora più vicina all’originale e al suo creatore, che, ancora prima che ai fatti e agli animi, guardava proprio alla lingua. Un omaggio, in occasione del cinquantesimo anniversario della pubblicazione, a un’opera enorme, per volume e contenuti, ma anche per interpretazioni e pubblico.
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