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LABBRA, GAMBE, CAPELLI, PELLE, GLUTEI DONNE IN CERCA DEL VERO SE'?
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Piovono da ogni dove consigli e ultimi ritrovati: le tendenze, i must, le mode del momento. Ma l’universo femminile che benefici ne trae?
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di Daniela Mazzoli
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Basta accendere la tv o sfogliare una rivista e ci si rende subito conto che come donne non si è mai arrivate al punto ideale: né al punto vita, né al punto in cui si possa dire “per quest’estate vado bene così”. Le labbra si preferiscono carnose ma non siliconate, e allora si scopre che esistono in commercio degli speciali rossetti o balsami per la bocca capaci di aumentarne il volume.
La donna non piace più troppo magra e quindi via il modello di femmina ‘anoressica’ che si è vista così a lungo sfilare sulle passerelle. Si riscopre la rotondità… ma poi, a ben vedere, quella che si vuol passare come donna in carne altro non è che un’ex anoressica con un seno di taglia seconda –anche non suo- e un po’ di muscoli sulle lunghissime gambe.
Inutile illudersi che quelle viste in tv o sui rotocalchi siano davvero delle taglie 44 (l’unica taglia a partire dalla quale si giustifica il termine ‘rotonda’). Sono tutte 40 ben spalmate: sì, perché non sarà sfuggito all’occhio delle esperte –e tutte le donne lo sono!- che i corpi di queste nuove carnose sono sempre molto oliati, con un’apparente morbidezza delle forme che è appena un effetto ottico.
La pelle, i capelli? Arriva l’estate e bisogna curarli in un certo modo: prodotti idratanti, protettivi per il sole e la salsedine. Ma poi, come da copione, arriverà l’autunno e allora ci sarà un’altra strategia da mettere in atto: i capelli e la pelle, stressati dalle vacanze (!) andranno nutriti e ristrutturati con altri prodotti ad hoc.
I glutei, infine, croce e delizia del genere femminile, vanno tenuti un po’ come il morale: sempre in alto. E anche tra le più svogliate, tra le pigre storiche è circolato durante l’inverno l’istinto di una seduta in palestra tutta dedicata allo step. Ci sono ragazze che trascorrono sull’infernale attrezzo, simile a una scala che non arriva mai, anche venti minuti al giorno eppure non c’è verso.
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I due muscoli interessati non battono la forza di gravità, tendono ostinatamente a cadere. Certo, il corpo di una donna, di quel che oggi si intende comunemente per ‘bella donna’, non è frutto di una settimana di cure dell’ultimo momento. Proprio come accade per la scuola ciò che conta è la costanza durante il corso dell’anno, la disciplina, l’autocontrollo, il sacrificio.
Ma c’è anche da chiedersi: chi sono gli esaminatori delle ragazze e delle non più giovanissime? Chi è che stabilisce le prove da superare e i criteri di selezione? Insomma, il corpo conta e sarebbe superficiale negarlo. Il corpo esprime ciò che siamo, persino quando sembra che non ci corrisponda, quando non ci si sente bene nei propri panni… Il corpo è una traduzione dell’anima, è un segnale che ci rende visibili all’esterno, che ci fa riconoscere, che ci consente di ricordare qualcuno: sguardi, sorrisi, postura.
Tutte le nostre forme parlano di noi. Di noi. E perciò è piuttosto illogico che queste forme debbano per forza tendere a qualcos’altro, a imitare un modello esterno, un fisico già esistente che appartiene ad una donna diversa da noi. La pace interiore, il famoso equilibrio di cui si va faticosamente alla ricerca comincia da questo: provare a corrispondersi.
Volendo evitare di dare un consiglio, che alla fine andrebbe a sommarsi a tutti gli altri elargiti da giornali e rubriche, si potrebbe però appuntare questo memorandum su un foglietto attaccato al frigorifero: vivere come un intero, non dividersi in pezzi, non trattarsi come un insieme di parti, esprimere se stessi invece che parlare d’altro.
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(28/07/2005)
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