Per chi ha frequentato qualche concerto o evento culturale nella meravigliosa creazione architettonica di Renzo Piano questa notizia solleverà subito un certo scontento.
Tra due settimane infatti, più o meno fine giugno, il parcheggio adiacente l'Auditorium non sarà più occupabile gratuitamente ma bisognerà pagare una regolare quota per la sosta.
I lavori di adeguamento dell'area -consistenti nel disegno di strisce blu e nell'impianto di tornelli per l'entrata delle automobili- sono stati affidati alla STA.
Più o meno un mese fa c'era già qualche abusivo che, con la scusa che presto il parcheggio non sarebbe stato più gratuito, cominciava a chiedere due euro per la serata.
Segnalato il problema di un richiesta illegale di pagamento, il personale dell'Auditorium sosteneva di esserne a conoscenza ma, come capita spesso in questi casi, di non poterlo impedire. Adesso la novità è che il parcheggio è stato sottoposto a tariffa oraria per impedire imbrogli.
Infatti è l'amministratore delegato di Musica per Roma, Carlo Fuortes, a spiegare che "tutto il Villaggio Olimpico sta diventando a sosta tariffata" e che "la scelta di portare le strisce blu nelle aree vicine all'Auditorium è legata a questo processo". Sembra tra l'altro che si volesse impedire con questa decisione, agli abitanti limitrofi e senza il permesso concesso ai residenti, di poter parcheggiare gratuitamente in quell'unica zona franca.
In verità, almeno nelle ore dei concerti, quindi dalle 21.00 alle 24.00, il parcheggio per gli amanti della musica c'era sempre.
L'opera è stata affidata alla Fondazione dell'Auditorium direttamente dal Campidoglio e doveva essere pronta già da tempo. I proventi delle tariffe andranno solo in minima parte a Musica per Roma. Alla STA, azienda controllata dal Comune, saranno risarcite le spese sostenute per i lavori.
Ma allora a chi è destinato il resto del guadagno? Altro punto da chiarire: come mai in tutti gli altri casi simili la tariffa tende a diminuire col passare delle ore, o a restare invariata, e invece in questo caso raddoppia? A partire dalle 21.00, insomma, si paga un euro. Un euro ogni ora per le prime due ore. Dalla terza ora, invece, il costo è di 1,55 euro.
In queste circostanze che si fa? Si esce mezz'ora prima della fine dello spettacolo? Non tutti possono aggiungere al costo del biglietto anche quello di un parcheggio (sarebbero più o meno diecimila lire!). Non tutti vivono l'arte come un piacere senza sforzi. Qualcuno rinuncia ad altro per potersi permettere un concerto. Questa decisione non aiuta la fruizione dell'arte, la sua democratica godibilità.
In ultimo c'è questo da dire: i componenti dell'orchestra, che non suonano solo durante i concerti ma anche durante le prove, avevano inviato una lettera al Sindaco Walter Veltroni per chiedere un'agevolazione sui pagamenti. La richiesta è stata respinta.
Ma non era un'amministrazione sensibile all'arte questa? E che cosa significa 'cultura' se non facilitarne l'accesso a chi ne ha diritto?
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