Ho ricevuto l’attivazione al reiki ed ho ottenuto buoni risultati, ma mi sembra che una tecnica spirituale non dovrebbe essere pagata ma regalata
Giuseppe Angeleri, Milano
Per motivi di spazio sono costretto a sintetizzare la sua lettera, che trovo peraltro molto interessante in quanto propone un argomento quanto mai attuale, ossia la relazione tra le discipline naturali o cosiddette “alternative” ed il denaro.
La rimando, a questo proposito, ad un articolo dedicato all’argomento, già pubblicato sul sito. Per quanto riguarda il Reiki, lei stesso afferma che “funziona piuttosto bene”, quindi il problema non sta nell’efficacia della tecnica.
Ad un certo punto lei cita Usui: non so quanto sia stato effettivamente valido l’insegnamento da lei ricevuto, ma nella storia del Reiki si racconta come sia stato proprio Usui, ossia colui che l’ha riscoperto, a indicare l’assoluta necessità del pagamento dei trattamenti (il cosiddetto “scambio energetico) per impegnare la persona che li riceve nel proprio processo di guarigione.
Del resto, Maestri di tutte le scuole iniziatiche, da Gurdjeff ai lama tibetani, dalle arti marziali ai nativi d’America, hanno sempre sottolineato l’indispensabilità del pagamento degli insegnamenti ricevuti.
La stessa cosa vale come principio terapeutico: per fare un esempio tra tanti, la psicanalisi.
Probabilmente, proprio il fatto che lei non abbia pagato in maniera corretta i seminari ai quali ha preso parte, non le ha permesso di comprendere l’importanza di guadagnarsi quanto ha (come lei stesso ammette) ricevuto.
Questo discorso ovviamente non esclude l’esistenza, nel Reiki come in ogni attività umana, di persone che speculano sugli altri: proprio per questo, non mi stancherò mai di ribadire l’importanza di una scrupolosa attenzione prima di scegliere maestri o scuole..
Ovviamente questa risposta non può che essere sintetica: per un ulteriore approfondimento dell’argomento, la rimando al già citato articolo su Reiki e denaro.
|
|