DA GRANDE VOGLIO FARE LA MODELLA!
UNA STORIA VERA

Tratto da ESTETICAMENTE n° 2 La vera storia di una ragazza-passerella. Indossatrice affermata, moglie e madre a tempo pieno, Leyla Pafumi si racconta e ci racconta come si arriva a sfilare per i grandi stilisti.
di Niki Rivolta
Nuove mode si affacciano continuamente all'orizzonte… tendenze che, inevitabilmente, coinvolgono l'universo di quelle professioni che più alimentano la fantasia delle adolescenti del terzo millennio. Negli anni Sessanta, ad esempio, il lavoro che maggiormente colpiva l'immaginario collettivo delle ragazze era legato ai viaggi e fare la hostess, per molte, rappresentava il massimo della libertà e del piacere. Oggi le cose sono un po’ cambiate: le giovani vogliono fare le giornaliste, le veline, le ballerine, le cantanti e… le modelle.
Sarà per i bei vestiti, per le luci sfavillanti delle passerelle, per le copertine o i maxi cartelloni… il lussuoso mondo della moda muove giri di milioni di euro e fa girare la testa di tante ragazze che sognano di diventare, un giorno, ricche, famose e, perché no, dive dei grandi schermi. Ma chi è veramente una modella e, soprattutto, come si fa per diventarlo? Per sbirciare dietro le quinte di un mondo così apparentemente artefatto abbiamo intervistato una giovane donna che ci ha raccontato la sua storia di ragazza-passerella, ma anche di moglie e di madre. Leyla Pafumi è un’indossatrice affermata, ha lavorato con i più grandi stilisti italiani e stranieri e oggi, dopo anni di sfilate, conduce programmi per una tv privata.



D. Quali ragioni ti hanno spinta a scegliere questa professione?
R. In realtà non c'è stato un motivo particolare e tutto è avvenuto un po’ per caso seguendo, affascinata e incuriosita, la ragazza di mio cugino che, per l’appunto, svolgeva questo lavoro.

D. Quanti anni avevi quando hai iniziato?
R. Piuttosto tardi, a 18 anni; nel mondo della moda, infatti, a questa età sei considerata già “vecchia”... Il momento giusto per iniziare è intorno ai 14-15 anni.

D. Quali sono stati i tuoi primi passi nel mondo della moda?
R. Io sono siciliana ed ho iniziato proprio in Sicilia partecipando alle piccole sfilate che mi capitavano; poi mi sono trasferita a Milano dove ho cominciato a lavorare anche per la televisione facendo la valletta nel programma “Ok, il prezzo è giusto!”. Successivamente mi sono spostata a Roma; in questa città mi sono iscritta a corsi di recitazione presso il Centro Sperimentale pur continuando a lavorare con la moda perché, alla fin fine, era quella che mi dava da vivere…

D. Come e quando sei arrivata a capire che “sfilare” poteva essere una professione a tempo pieno?
R. Quando finalmente sono riuscita a guadagnare quel tanto che mi consentiva di mantenermi da sola.

D. Si guadagna molto?
R. Abbastanza, quando ci si afferma. Questo è un lavoro strano perché può accadere di lavorare molto guadagnando poco; vale a dire che si può decidere di lavorare sempre, tutti i giorni, e di partecipare anche alle sfilate più piccole percependo compensi bassi. Può invece succedere di stare ferme un mese senza lavorare perché i casting non ti scelgono o perché si passa un momento difficile, si ingrassa un chilo e non si entra nei vestiti... Nel migliore dei casi puoi permetterti di lavorare solo due o tre volte al mese partecipando ad un certo numero di sfilate importanti, stabilendo tu la cifra, come fanno ad esempio le "Top Model".

D. Come si diventa "Top Model"?
R. Bisogna soprattutto chiedersi “chi” ti fa diventare Top Model! Secondo me, infatti, sono le agenzie che scelgono chi spingere e chi fare arrivare... Poi gli stilisti ti notano e cominciano a credere in te.

D. Quanto è importante approdare a Milano per “sfondare” nel mondo della moda?
R. Milano, come tutti sanno, è sinonimo di Alta Moda; sfilare all’ombra della Madonnina è dunque una tappa indispensabile per qualsiasi modella che voglia sentirsi davvero affermata... Poi, magari, si può anche scegliere di tornare a Roma come ho fatto io.

D. In questo lavoro è più importante essere belle o essere alte e magre?
R. Puoi anche essere bellissima, ma se poi non ti stanno i vestiti?

D. Quanto incide il mito della magrezza nell'immaginario collettivo delle adolescenti? La modella deve davvero essere altissima e magrissima al punto di rischiare l’anoressia?
R. Purtroppo per le ragazze di oggi essere magrissime, “come le modelle”, è un canone imprescindibile dell’essere belle. Certo, c’è lo stilista che predilige le modelle “pelle e ossa”... Personalmente, non ho mai fatto diete e seppure ingrasso qualche chilo riesco comunque ad essere magra al punto giusto senza per questo soffrire di anoressia.

D. Quali sono le misure standard "altezza-peso" per una modella?
R. Ultimamente ho notato sulle passerelle ragazze sia alte che basse e nelle collezioni di gennaio ho visto sfilare una ragazza alta 1,74 che potrebbe essere considerata bassa per la moda, ma che sta andando tantissimo. Il peso, peraltro, dipende anche dalla propria conformazione; io, ad esempio, sono alta 1,80, peso 56 kg eppure ho lavorato fino a pochi mesi fa.



D. Ritornando alla tua storia di modella, con quali stilisti hai lavorato?
R. Con tutti: da Gattinoni a Balestra, da Fustemberg a Lancetti e Curiel... Ma anche con i giovani stilisti quali Ciambella, Anton Giulio Grande, Grimaldi, Giardina e tanti altri.

D. C'è uno stilista, in particolare, che preferisci o hai preferito nell'arco della tua carriera?
Per un motivo o per un altro mi piacciono tutti; c'è chi mette in risalto i tuoi fianchi o chi evidenzia il tuo seno oppure la vita... E poi, sinceramente, dopo tanti anni di sfilate sono diventata loro amica e sugli amici non si esprimono giudizi.

D. La professione di modella, come abbiamo già detto, obbliga a smettere presto per raggiunti limiti d'età... In effetti quando si è "vecchi" nel mondo della moda? E tu cosa pensi di fare dopo?
R. L'età è molto importante soprattutto per il pret à porter; l'Alta Moda, invece, è un pochino più elastica. Certo, può capitare di essere vecchie anche a 23 o 24 anni se ne dimostri di più... dipende dalla freschezza del viso. Io ho trent’anni ed ho lavorato tranquillamente fino a pochi mesi fa. Per quanto riguarda il mio futuro, vorrei continuare il lavoro che sto svolgendo adesso; conduco un programma sulla moda per una tv privata, un lavoro che mi piace molto anche se un po’ precario come sono, del resto, tutte le professioni nel mondo dello spettacolo.

D. Facendo questo lavoro, quanto sono cambiati i tuoi rapporti con la famiglia e con gli amici?
R. Fondamentalmente non è cambiato nulla. Ho sempre cercato di dividere il lavoro dalla vita privata. Non ho mai frequentato il giro delle modelle e, oggi, i miei amici sono ancora quelli che ho conosciuto quando sono arrivata a Roma. Per quanto riguarda la mia famiglia, invece, è stato più difficile perché vive a Taormina... Quindi non vedo mia madre e mio fratello tutti giorni anche se li sento spesso al telefono e quando posso torno a casa.

D. Chi è Leyla Pafumi nella vita di tutti i giorni?
R. Ho capito che non bisogna montarsi la testa e così dovrebbero fare tutte le ragazze che si avvicinano a questa professione... Ho continuato a fare la vita di sempre e non mi sono mai identificata nel ruolo di modella; mi vesto in modo semplice, non seguo uno stilista, compro quello che mi piace di più, amo stare comoda... E’ come se avessi una doppia personalità perché nella vita di tutti i giorni sono un'altra persona, molto semplice e spontanea. Mi sento modella solo quando lavoro.

D. ... E come trascorri le tue giornate?
R. In modo molto semplice. Vado a fare la spesa, cucino cibi che mio marito definisce addirittura troppo complicati e, soprattutto, mi occupo di mio figlio che ha solo pochi mesi e che spesso, come posso, porto con me anche quando lavoro. Amo molto dormire e quindi mi sveglio tardissimo. Purtroppo le mie amiche svolgono lavori che le obbligano a rigidi orari d’ufficio e questo mi crea non poche difficoltà nei rapporti... Infatti di giorno sono spesso sola e la sera, quando vorrei uscire, non sempre trovo chi è disponibile a fare con me le ore piccole... Quando lavoro, invece, vado a letto molto presto perché per una modella è importante non avere le occhiaie... e poi tutto il giorno sui tacchi... e poi la passerella...

D. Leyla Pafumi è una donna realizzata anche in amore?
R. Anche in questo campo mi reputo fortunata perché ho un compagno che ama il mio lavoro e mi sprona a farlo anche quando devo partire per lunghi viaggi, lasciandolo solo con il bambino. Peraltro, nonostante nell’opinione comune la modella sposa inevitabilmente il fotografo, la mia storia è differente...Non ho mai frequentato gli ambienti della moda fuori dal lavoro ed ho sposato un imprenditore, quindi un uomo lontano dalle luci delle sfilate che mi ama per quello che sono e non per quello che appaio.

D. Come vivi l'ombra dell'invecchiamento?
R. Non ci ho mai pensato. Non faccio ginnastica e massaggi, non metto creme o altro, ma è bene che cominci a farlo visto che tra qualche giorno avrò 30 anni.

D. Se dovessi dare un consiglio alle ragazze che vogliono fare questa professione?
R. Direi di prestare molta attenzione alle agenzie che chiedono soldi prima di farle lavorare in quanto già percepiscono delle percentuali sui compensi. Direi di stare attente a quegli ambienti che fanno scendere a compromessi, alle diete sbagliate, a non lasciare gli studi per il lavoro perché, poi, ci si ritrova a 24 anni senza aver studiato e con gli stilisti che scelgono le ragazze di 14 o 15 anni…



(05/08/2005)