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IN PASSERELLA UOMINI FANATICI E MODAIOLI E DONNE SIDERALI E SENSUALI
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Tratti da ESTETICAMENTE n° 4
L’identità maschile è in profondo ripensamento: superato l’uomo aggressivo anni Ottanta e quello ambiguo anni Novanta, ecco l’uomo alla ricerca di autenticità… Nulla è lasciato al caso, tutto è studiato invece per la donna che ha l’esigenza di riappropriarsi intimamente della sua femminilità, a volte intrigante e seducente, dark o irresistibilmente glamour…
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di Paolo Briscese
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L’uomo proposto dagli stilisti per questa stagione non deve necessariamente stupire e provocare per potersi affermare, ma è sicuro di sé: lontano dalle immagini delle passate stagioni – un po’ efebico e narciso – riscopre la sua identità, riflettendo sul passato e rifiuta ogni ambiguità sessuale. È virile, ma romantico, a un tempo sportivo e classico, sensibile ed intellettuale, sempre poliedrico ma, soprattutto, fanatico e modaiolo. L’identità maschile è in profondo ripensamento: superato l’uomo aggressivo anni Ottanta e quello ambiguo anni Novanta, ecco l’uomo alla ricerca di autenticità. La moda di questa stagione interpreta emblematicamente il cambiamento in atto.
Dall’uomo-007 di Gucci, con tanto di baffetto e foulard al collo, all’eschimese seppellito sotto strati di montone di Roberto Cavalli, fino al novello d’Annunzio di Cerruti, le proposte moda lasciano spazio all’immaginazione e alla scelta. Ma il modello che rimbalza con maggior successo sulle passerelle dei fashion-stylists è senza dubbio quello del dandy: un uomo più “pulito”, colto e intellettuale. Basti pensare alla rinascita annunciata del completo di sartoria, che sarà il “must” del guardaroba maschile, o all’appello alla pulizia lanciato da Giorgio Armani.
Uomo cosmopolita quello di Trussardi che abbina classico ed etnico: camicie sgargianti di righe gialle e turchesi, con pietre preziose ai polsi, fantasie di disegni indiani e gessato in color topazio e rubino.
Armani pensa a chi vive giovane e a chi giovane lo è: le tute, spesso in eco-pelle, strizzano l’occhio alla working class di Liverpool, mentre le sovrapposizioni di maglie e i pantaloni buggy con maxi-tasche applicate guardano agli squatters dei suburbs londinesi. Il nuovo scapestrato gioca con l’immagine del bullo anni ‘50 e sopra la canottiera, scollata quasi fino alla cintura, indossa la giacca in velluto. Un intellettuale, ma in versione dannunziana è l'uomo di Cerruti: il gilet si libera totalmente del dorso e guarnisce la camicia bianca croccante, il maglione morbido a motivo canestrato si accoppia a pantaloni affusolati e a cappottoni a doppia martingala. Il nuovo Andrea Sperelli sceglie volentieri il tweed, le scarpe bicolore, il panno invecchiato, il cotone corposo ed indossa camicie coloniali con tasche.
Sofisticato, eppure non eccessivo, è l’uomo della collezione Versace: per lui un guardaroba sartoriale, ma totalmente decostruito, che vive della combinazione di opposti, come pantaloni di nylon da aviatori portati con il blazer di cachemire. Per la sera si abbandona lo sportwear per uno stile decisamente vittoriano e pulito al tempo stesso, con cappotto di cachemere a sei bottoni e i revers stretti.
Decisamente metropolitano ed a suo agio per le vie del mondo, l’uomo di Cavalli esce da un igloo-stroboscopico per iniziare il viaggio che lo porterà dal Polo Nord alla disco anni ‘70. Un po’ eccentrico, attraverso contaminazioni di stili per un mix di colori e forme, indossa cappotti, gilet, cappelli e scarpe in pelliccia, tipiche degli Eschimesi, e appaga il suo narcisismo con montoni ricamati, con specchietti in mille colori e pantaloni di pitone dorati e argentati. La sera guarda ad occidente e ci porta fino alla dance anni ’70, dove trionfano l’argento e l’oro dei completi laminati e in lurex per un tripudio di luci. Un melting pot di stili, colori ed etnie, segno inconfondibile della moda Cavalli.
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Le linee trasgressive di John Richmond si richiamano al look alla Jim Morrison: maglie in lurex, borchie cucite a mano su golf di cachemere, ricami anni Settanta, scarpe da ginnastica dipinte a mano per un uomo di mezza età che ama essere di tendenza.
Decisamente conquistatore l’uomo Iceberg porta stivali alti, dentro cui rimboccare i pantaloni di pelle o di tessuto pregiato, indossa pesanti giacconi ricchi di dettagli, dai moschettoni per free-climber ai cappucci imbottiti di pelo ideali per Capo Nord.
Maschio, ma non volgare, duro ed irresistibilmente elegante, soprattutto non banale, è l’uomo Gucci, che ama vestire di bianco, nero e rosso, accompagnati dai beige e dai grigi. Le camice cedono il passo a maglie pronte ad esaltare le prepotenti forme del torace; sui pantaloni che si allargano al ginocchio indossa una giacca a due bottoni o a doppio petto.
Questo inverno segna il ritorno ai tagli formali, come il doppiopetto a taglio vivo e al gessato in lana e seta o lana e cotone. Lo sa bene Costume National che propone un uomo un po’ sofisticato, in uno stile tra l’underground alla Mick Jagger e ghetto-glam. Di rigore il cappotto appena sotto il ginocchio, pantalone stretto, scarpe eleganti, ma leggere, irrinunciabile è la sciarpa, rossa o rosa sul cappotto grigio.
Tutto all’insegna di una nuova consapevolezza ed una indubbia identità per un uomo che sa quello che vuole, che non trascura lo stile e ricerca l’eleganza persino nei dettagli e nei particolari. Un individuo dalla personalità poliedrica, dal carattere forte e deciso, ma che sa essere allo stesso tempo dolce e sognatore e, all’occorrenza, anche abile e inquietante seduttore: si misura con la condizione di maschio, padre, marito, professionista, ma soprattutto, oggi più che mai, non rinuncia alla sua autentica ed inequivocabile mascolinità.
Algidi bagliori lunari, riflessi metallici, minigonne sempre più mini: sono alcune delle nuove tendenze moda donna della stagione invernale. Siderale e sensuale a un tempo, dinamica e rutilante, intraprendente e sottilmente ricercata, è il portrait al femminile delineato da molti degli stilisti sulle passerelle delle capitali della high-fashion. A Milano, come a Parigi ed a New York i creatori di moda sono stati categorici nel proporre il nude look: tra morbide trasparenze, spacchi vertiginosi e abiti tanto aderenti quanto minuscoli, non hanno lasciato più nulla all’immaginazione. Per loro, la donna deve riappropriarsi della sua femminilità: intrigante e astrale, seduce e ammalia recuperando i cromatismi argentei del divismo anni ‘30, ineludibile archetipo di una bellezza medusea e conturbante, ma li combina con i tagli arditi della trasgressione anni ‘60. Roberto Cavalli, Ralf Laurent, Blumarine, Dolce e Gabbana bagnano d’argento gonne – mini, pantaloni aderenti, bluse e tailleur provocanti. Ma il look-silver si propaga con mille scintillii anche nel variegato territorio degli accessori: balenano le borse di Versace, Fendi e Tod’s; non meno lucenti sono le calzature di Gucci come le cinture di Giorgio Armani, smaglianti e platinati si presentano i parapioggia della Samsonite. Tutto tremola e luccica in nome di una guizzante freddezza. Il look-silver è, quindi, una delle tendenze più prepotenti della collezione 2003-2004, dove nulla è lasciato al caso, ma tutto è studiato per una donna che ha l’esigenza di riscoprirsi, nel suo intimo, femminile.
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La donna lunare non è stata l’unica protagonista delle passerelle internazionali, i creatori della moda hanno proposto un filone dark, sobrio, rassicurante e irresistibilmente glamour, in cui il nero diviene la nota cromatica dominante non solo per la sera, ma anche per il giorno come per il tempo libero.
Assoluto o in combinazione con il bianco, modulato su tessuti i più disparati, il colore non-colore ha dimostrato, ancora una volta, tutta la sua intramontabile vitalità: le proposte sono appealing non solo per la donna rigorosa e severa, ma anche per quella più solare, pratica e piacevolmente disimpegnata che non voglia, comunque, rinunciare ad un tocco di austera eleganza. Il ventaglio delle proposte non ha deluso chi si aspettava cromatismi accesi, o addirittura elettrici da pop art o il dèjà vu dello stile militare.
Inconfondibili le proposte di Etrò che, per questo inverno, ha presentato una collezione variopinta, con motivi floreali, alternati a stampe raffiguranti leoni ed aquile. Ma nelle sue proposte c’erano anche gonne al ginocchio, sottili pantaloni e scarpe di vario colore. Per la sera, la donna Etrò non conosce mezze misure: potrà scegliere un abbigliamento comodo per non rinunciare alla praticità o potrà indossare seducenti minigonne per essere sempre femminile.
La donna di Mariella Burani veste di nero, ma ama abbinarlo a fantasie floreali nelle gonne mai mini come negli accessori.
Short a volontà, calze -tatuaggio, giacchine portate sul nudo, lampi luminosi è la carta vincente di Giorgio Armani che non rinuncia a presentare nella sua collezione una carrellata infinita di sensuali abiti super eleganti: di colore nero, arricchiti da ricami bianchi che diventano sempre più preziosi. Non esiste più giorno e sera, tutto si confonde in un’arcana unità.
La donna Blumarine ama indossare ariose gonne fatte di strisce, abbinate a golfini o piccoli cappotti e non rinuncia neanche ad abitini arricchiti da fulgidi ricami argentati.
La donna di Roberto Cavalli indossa, come di consueto, jeans, pelle, piume; la sera, invece, ama mettersi in bella mostra con abiti in oro o coperti da eccentriche paillettes.
Voluminose gonne con pelliccia variopinta e con pietre colorate, accessori dorati, minigonne alternate a gonne maxi per ogni occasione, sono le proposte di Laura Biagiotti. Le tonalità dominanti sono il marrone, il verde militare, ma anche il beige, il grigio chiaro, il viola e il nero. Per la sera, la stilista propone abiti di maglia bianchi, impreziositi da dettagli in oro e pelliccia.
Max Mara presenta una donna moderna vestita in bianco e nero, tailleur a fantasia scozzese, pellicce, maglie e camice in grigio e particolari gonne a portafoglio. Trench e giacche senza maniche conferiscono un tocco di vitalità.
Ispirata alle vichinghe è la collezione di Guerriero: propone, infatti, una donna che indossa stivali al polpaccio, abitini mozzafiato, short piccolissimi e aderenti, tute colorate. Per la sera, abiti in nero, con ricami in argento e pietre variopinte.
Piene di contrasti, linee morbide con drappeggi e giacche avvitate nelle tinte del nero, marrone e grigio sono le creazioni proposte da Luciano Soprani, che ama far calzare alle donne eccentrici stivali alti fino al ginocchio.
La donna firmata Rocco Barocco non può fare a meno della gonna nel suo guardaroba: la lascia intravedere sotto cappotti e giacche di foggia militare.
Abiti di pizzo e satin, ricchi di trasparenze vestono la sera della donna di Mila Schon che, di giorno, ama indossare, invece, gonne cortissime, pantaloni a sigaretta sotto un trench di pelle.
Una femminilità declinata, tra vizi e virtù, in mille sfaccettature che rendono la donna di questa stagione prepotentemente sensuale.
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(28/03/2004)
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