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Per quanto riguarda l’obbligo dell’assicurazione a carico dei proprietari delle 18 razze a maggior rischio di aggressività e dei loro incroci, ne appare tecnicamente difficoltoso l’adempimento: chi e con quale modalità sarà in grado di stabilire la percentuale genetica di appartenenza ad una o all’altra razza o tipologia canina? Dall’anno scorso ad oggi, inoltre, l’obbligo dell’assicurazione non solo non ha impedito nuovi episodi di aggressione, ma allo stato attuale non esistono polizze specifiche predisposte dalle compagnie assicuratrici. L’unico effetto rilevabile con certezza che tale obbligo ha prodotto, è stato invece l’incremento vertiginoso degli abbandoni.

In base di quali principi scientifici e motivazioni, poi, il Consiglio superiore di Sanità, ha stabilito che proprio queste 18 razze o tipologie canine, rispetto alle precedenti 92 sono “a rischio di maggiore aggressività”, resta un arcano mistero. Non sarà che gli allevatori, visto il forte decremento delle vendite e l’ interesse economico da tutelare abbiano premuto per una riduzione della lista ?

Insomma, c’è ancora molta strada da fare per far si che vengano rispettati i reciproci diritti al fine di raggiungere un’auspicabile, serena e pacifica convivenza, tra esseri umani e animali.”

Animalisti Italiani: 06.23232569 – 339.3366435 – ufficiostampa@animalisti.it - www.animalisti.it



(12/09/2004) - SCRIVI ALL'AUTORE


Conoscere la terra che abiti è benessere

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