Un concetto fondamentale per la permacultura è che tutto influenza tutto. E’ piuttosto evidente e la complessità della natura è lì per ricordarcelo, ma spesso non ne teniamo abbastanza conto. Ogni azione ha mille effetti non tutti visibili e immediati, quindi occorre la massima attenzione sia per quello che facciamo sia per quello a cui senza accorgerci stiamo magari reagendo (un altro principio è: ogni cosa agisce nei due sensi)
Tra gli altri vantaggi, l’esercitarci per diventare più consapevoli delle nostre scelte, ci porta anche ad essere prede meno facili dei tentativi di manipolazione esterni (i messaggi pubblicitari sono appositamente studiati per colpire tutti i nostri punti deboli). Comperare qualche cosa che non mi serve favorisce l’inquinamento e l’impoverimento del pianeta, consumando più risorse e generando più rifiuti del necessario.
Questo ci porta a un altro principio: non fare interventi immediati.
Nel nostro giardino, nella nostra azienda agricola, nell’orto, prima di agire, cerchiamo di prevedere gli effetti a lungo termine. Un buon uso di questo principio è allenarsi a riflettere su quello che succederà del mio intervento nei prossimi cento anni. Se piantiamo vicino a casa un albero monumentale, che diventerà altissimo e invadente, togliendoci luce e spazio vivibile, saremo costretti a tagliarlo prima che abbia finito il suo ciclo vitale, con uno spreco e un danno per l’ambiente e per noi, che non ne ricaveremo nemmeno un buon prezzo per il legname. Se poi scegliamo un albero solo ornamentale, avremo una pianta che ci offre solo un effetto estetico, mentre molti alberi altrettanto belli ci possono dare anche frutti commestibili e/o legname pregiato.
Arriviamo così ad altri due principi molto importanti: ogni elemento ha più di una funzione, ogni funzione può essere svolta da più di un elemento.
Questi principi sono molto cari alla natura che, per la conservazione della vita sulla terra, ha predisposto molte possibilità, affinché, laddove un elemento venga a mancare, la sua funzione possa essere svolta da un altro. Viceversa, ogni elemento esplica più funzioni.
L’evoluzione naturale ha portato infatti alla creazione di un sistema molto complesso in cui ogni elemento fa parte di una fitta rete di interscambi con gli elementi circostanti. Questo permette alla vita di progredire in un equilibrio dinamico, diverso in ogni istante da quello precedente. Per fare un esempio del primo principio, un albero svolge contemporaneamente diverse funzioni: dà ossigeno all’atmosfera, offre cibo e riparo agli animali selvatici, consolida con le sue radici il terreno in pendenza, favorisce le precipitazioni rilasciando insieme umidità e batteri che raffreddano le nuvole e provocano la pioggia, ecc. ecc. . Un esempio del secondo principio: gli erbivori si possono nutrire sia di erbe sia di foglie tenere di alberi, ecc.
Se vogliamo imparare dalla natura il suo metodo, è opportuno progettare altrettanto. Così, per esempio, se inseriamo un piccolo stagno nell’orto (basta una tinozza interrata di 50 cm per lato), avremo acqua per dissetare gli uccelli utili (che si nutrono di insetti dannosi), riparo per gli anfibi utili, microclima favorevole per coltivare piante adatte lungo i bordi, ecc. ecc.
Ma soprattutto, non lasciamo che una funzione indispensabile (potrebbe essere l’acqua per irrigare) sia svolta da un solo elemento, ma progettiamo in modo da poter avere un’alternativa pronta in caso di sua mancanza.
Particolarmente importante è, poi, il principio della collocazione relativa nella progettazione di spazi di permacultura (per esempio un’azienda agricola, ma anche la casa fuori città) poiché prevede lo studio delle funzioni e della frequenza con cui ogni azione viene esercitata.
È importante, ad esempio, prevedere una collocazione vicina a casa per tutte le strutture che necessitano di una visita una o due volte al giorno (orto e pollaio), mentre posso collocare un po’ più in là il frutteto, ecc. Se poi studio il percorso che mi è più congeniale, evito di percorrere chilometri inutilmente. Per esempio: esco di casa con gli avanzi di cucina, li lascio nel pollaio, proseguo nell’orto e raccolgo la verdura, al ritorno lascio alle galline la verdura di scarto e raccolgo le uova, prima di rientrare in cucina.
È utile, inoltre, realizzare sistemi intensivi su piccola scala al fine di avere una grande produttività in spazi molto limitati (al limite anche il balconcino in città), sfruttando bene lo spazio e avendo facilità nella cura dell’impianto, poiché piccolo e vicino.
Al fine di non immettere nell’ambiente elementi estranei (sostanze chimiche) e/o non depauperare inutilmente risorse più costose e di maggiore impatto ambientale (energia elettrica, ecc.). è fondamentale l’utilizzo le risorse biologiche del luogo per svolgere tutte le funzioni possibili.Gli esempi di questo principio sono numerosissimi. Per la lotta agli insetti dannosi, si possono, ad esempio, usare estratti e macerati di piante officinali; per tenere pulito il terreno dalle infestanti, vanno bene le fragole o altre specie utili tappezzanti; per aumentare l’azoto nel terreno, si possono sovesciare colture azotofissatrici, per liberarsi dalle limacce ecco le anatre che ne sono ghiotte, etc. (continua)
Introduzione alla Permacultura
Il libro che ha fatto conoscere in tutto il mondo la Permacultura: l'arte di coniugare i saperi di discipline... Continua... |
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