Il movimento, che ha un proprio statuto ufficiale, è nato a Parigi, ma sta facendo proseliti un po’ dappertutto e in molte altre città francesi (da Bordeaux alla Normandia e alla Provenza) stanno nascendo gruppi analoghi impegnati a portare avanti la stessa battaglia. Una battaglia contro le insegne pubblicitarie inutili che, secondo gli attivisti in Europa consumano ogni notte circa 10 Gigawatt, contribuendo in questo modo a peggiorare il grado d’inquinamento e conseguentemente i mutamenti climatici attualmente in corso.
I giovani della “banda del neon”, il cui esempio è auspicabile venga presto seguito anche negli altri paesi d’Europa, non solo dimostrano una contagiosa voglia di reagire di fronte alla società del consumo che ci vuole cristallizzati sotto forma di apatici tubi digerenti, ma mettono anche in luce l’assoluta inanità di una classe politica che ha fatto dell'ipocrisia il proprio modus vivendi.
A spegnere le insegne pubblicitarie inutili che ogni notte campeggiano nelle nostre città, provocando inquinamento luminoso e determinando lo spreco di grandi quantitativi di energia, avrebbero infatti da tempo dovuto provvedere quegli uomini politici che a parole non perdono occasione per mettere in evidenza quanto grave sia il problema dei mutamenti climatici (soprattutto dopo il rapporto Stern e quello IPCC) e quale attenzione il cittadino debba porre nel tentare di limitare i consumi energetici superflui. Quei politici che a braccetto con le grandi Corporation dell’energia da un lato si prodigano nel dispensare ai cittadini “consigli virtuosi” volti al risparmio energetico, mentre dall’altro progettano di riempire le nostre città di manifesti pubblicitari elettronici in sostituzione di quelli cartacei e inseriscono centinaia di schermi lcd all’interno delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti. Quei politici che continuano a ricordarci come dovremmo consumare meno energia, mentre contemporaneamente tentano d’incentivarci a consumarne sempre di più.
E allora tocca alla “banda del neon” spegnere la stupidità, nella speranza che possa accendersi la luce sul futuro.
Fonte ilcorrosivo.blogspot.com
10 Novembre 2008 - Scrivi un commento