"Il mezzo referendario" – ha sottolineato Rodotà, uno dei costituzionalisti che ha redatto i quesiti referendari – "è lo strumento per rimettere in moto la politica in questo periodo di grande disaffezione. La raccolta delle firme sarà un grande momento di azione politica collettiva".
I banchetti, grazie al gran numero delle associazioni aderenti al forum, saranno disponibili su tutto il territorio nazionale. “I tre quesiti" – spiegano le organizzazioni – "vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti”.
Guido Barbera, presidente di Solidarietà e Cooperazione – CIPSI ha dichiarato: "Invitiamo cittadini, istituzioni, enti locali, associazioni e società civile a firmare per i tre quesiti referendari sull’acqua contro la privatizzazione. L’acqua è un diritto di tutti, e deve essere a gestione pubblica".
“Se il governo crede di aver chiuso la partita dovrà ricredersi", – aggiunge Marco Bersani dei Forum Movimenti per l’Acqua – "la coalizione che appoggia i referendum è la più ampia aggregazione formale di movimenti, associazioni laiche e cattoliche, forze politiche e sindacali che si sia mai riunita intorno a un tema simile. Queste forze ci porteranno a raccogliere le firme, approvare i referendum e votare tre sì per l’acqua pubblica”.
Secondo Alex Zanotelli, chi pagherebbe di più dalla privatizzazione dell’acqua sarebbero i poveri: “la nostra vittoria servirà non solo nel panorama italiano ma darà anche una scossa all’Unione Europea. Se Parigi ha ripubblicizzato l’acqua, se nelle Costituzioni di Bolivia e Uruguay l’acqua è definito bene comune non mercificabile, possiamo farcela anche noi”.
È arrivato il momento di avviare azioni di informazione ed educazione a livello territoriale per promuovere la cultura dell’acqua come bene comune, azioni di sensibilizzazione verso comportamenti individuali e d’impresa più consapevoli, azioni per la definizione condivisa di politiche di gestione delle risorse naturali, sostegno per una gestione pubblica, partecipata e trasparente della risorsa idrica.
Questione IDV
Dopo aver depositato in Cassazione i tre quesiti si è svolta una riunione a cui hanno presenziato oltre 50 persone rappresentanti le diverse reti e associazioni del "Comitato promotore referendum acqua" in cui sono stati affrontati una serie di problemi organizzativi e politici. Per quanto riguarda i problemi politici, si è discusso di quello che, secondo i comitati, si è venuti a scoprire in questi giorni e senza nessuna comunicazione formale preventiva, ovvero l’annuncio da parte dell’Italia dei Valori di voler procedere a promuovere autonomamente e da sola un “grappolo” di referendum, compreso quello sull’acqua, depositando i quesiti a metà aprile e facendo partire la raccolta di firme dal 1 maggio.
Tutti gli interventi, durante la riunione del "Comitato promotore referendum acqua", hanno stigmatizzato questa scelta che se attuata, a loro modo di vedere, da una parte renderebbe più complicata la raccolta di firme, dall’altra minerebbe un percorso ricco e inedito di partecipazione e inclusione come quello sin qui realizzato.
Sulle iniziative da intraprendere, il "comitato promotore referendum acqua" ha promosso l’idea di esercitare la massima pressione possibile a tutti i livelli per scongiurare questo esito. Si è di conseguenza deciso:
- di richiedere un incontro urgentissimo con l’Italia dei Valori;
- di scrivere una lettera aperta da far pubblicare sui giornali;
- di attivare tutti i contatti personali e territoriali possibili con tutti i rappresentanti dell’Italia dei Valori.
Geopolitica dell'Acqua
L'acqua è alla base della vita del pianeta. è, dunque, un bene comune o un bene economico? l'acqua è la... Continua... |
Acqua S.p.a.
Un'inchiesta a tutto tondo sull'acqua e sui mille scandali che le ruotano attorno, in italia e non solo:... Continua... |