Ma cosa si intende per casa ecologica? Una costruzione realizzata con materiali non inquinanti e che limiti al massimo il consumo di energie non rinnovabili, offrendo al tempo stesso elevati standard di qualità di vita e benessere per gli abitanti.
I progetti di bioedilizia e di bioarchitettura sono basati su tecnologie che tengono sotto controllo temperatura, umidità, campi elettromagnetici e sostanze inquinanti all’interno degli edifici. Tra i materiali si prediligono quelli naturali, di produzione locale nonchè poco inquinanti nelle fasi di produzione e smaltimento; si realizzano impianti elettrici che limitino al massimo la presenza di campi elettromagnetici; le tecniche costruttive adottate consentono un’adeguata traspirazione e ventilazione delle strutture; si utilizzano impianti che limitano il consumo energetico e si adottano misure che riducono la dispersione del calore.
Grande importanza riveste anche la scelta del luogo in cui costruire, che dovrà consentire la massima integrazione tra edificio e ambiente.
I materiali da costruzione selezionati avranno caratteristiche adatte alla funzione che dovranno svolgere, quindi in particolare: capacità di accumulare calore, coibentazione e igroscopicità (capacità di assorbire umidità).
Tra i materiali più usati vi sono: il legno, che tra l’altro consente di creare ambienti che infondono serenità e rilassamento; il sughero che, trasformato in pannelli, garantisce un ottimo isolamento acustico e termico (coibentazione) ed ha caratteristiche di traspirabilità, impermeabilità e resistenza all’azione di insetti e roditori; la fibra di cellulosa, ottenuta dal riciclo della carta, anch’essa adatta alla coibentazione.
Sul fronte del consumo energetico la casa ecologica è progettata e costruita per ridurre al minimo le dispersioni di energia attraverso un efficiente isolamento termico.
Le fonti di energia rinnovabile utilizzate nelle costruzioni ecologiche sono: energia solare (pannelli solari termici e pannelli solari a celle fotovoltaiche); energia eolica; energia geotermica; biomasse (sostanze di origine animale e vegetale, non fossili, che possono essere usate come combustibili per la produzione di energia).
Se costruita in una zona con buona esposizione ai raggi solari, sia per la durata dell’esposizione nella giornata sia per la percentuale di giornate non nuvolose nell’arco dell’anno, si utilizzeranno i pannelli solari.
I sistemi fotovoltaici si distinguono in sistemi isolati (stand-alone) e sistemi collegati alla rete (grid connected). I sistemi isolati richiedono la realizzazione di un sistema di parziale accumulo – tipo batterie -, per poter utilizzare l’energia accumulata durante le ore diurne anche nel resto della giornata. Nei sistemi collegati alla rete non occorre invece l’impianto di accumulo, dato che l’energia prodotta durante le ore di insolazione viene immessa nella rete; nelle ore notturne l’energia sarà invece fornita dalla rete e un meter scalerà la differenza del contatore. Dal punto di vista della continuità del servizio il sistema collegato alla rete è più affidabile di quello isolato.
Sul fronte dell’ecologia degli edifici brilla in Italia l’esempio del Comune di Bolzano, che, da maggio 2007, impegna tutte le case di nuova costruzione a rientrare almeno nel modello B previsto dal metodo CasaClima per il calcolo e la valutazione del risparmio energetico dei nuovi edifici. CasaClima riconosce i seguenti standard di abitazione ecologica: CasaClima Oro, con un fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m²a; CasaClima A, con un fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m²a; CasaClima B, con un fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m²a. CasaClima è nato in risposta alla Direttiva Cee 2002/91/Ce, che definiva i parametri per il contenimento energetico degli edifici, in linea con quanto prescritto dal protocollo di Kyoto.
E i costi? I costi delle case ecologiche sono superiori di circa il 4-10% rispetto a quelli delle case tradizionali, tuttavia le spese di gestione e manutenzione sono ridotte e la maggiore efficienza dei servizi installati nell’edificio, riducendo la dispersione di energia, assicura un notevole risparmio nei consumi. I maggiori costi vengono quindi ammortizzati tra i 5 e i 9 anni, senza dimenticare che il trend del mercato immobiliare vede crescere la richiesta di questi edifici.
Quanto aiuta lo Stato chi intende investire nella trasformazione della propria abitazione in senso ecologico? La Finanziaria 2008 (legge 244/07) stabilisce la proroga fino al 2010 delle seguenti detrazioni Irpef e Ires: il 55% della spesa relativa a misure specifiche, quali la sostituzione di impianti di riscaldamento, la sostituzione di doppi vetri, l’installazione di pannelli solari, l’isolamento di pavimenti, coperture e pareti; il 55% della spesa totale per diversi interventi di riqualificazione energetica che riducano complessivamente i consumi dell’edificio di minimo il 20% rispetto ai limiti di legge. I bonus massimi previsti per queste detrazioni vanno dai 60.000 ai 100.000 euro.
La Finanziaria prevede inoltre che, dal gennaio 2009, sarà obbligatorio presentare in Comune la certificazione energetica dell’edificio per ottenere il permesso di costruire. Il certificato energetico, previsto da una direttiva UE vincolante per tutti gli Stati membri, consente di valutare l’efficienza energetica di un edificio e prevederne i costi di gestione dal punto di vista del consumo di energia. Deve essere rilasciato da un ufficio indipendente autorizzato e presenta due classificazioni energetiche: la prima relativa alla classe di isolamento termico dell’edificio, la seconda alla qualità dell’impiantistica.Dal 1° gennaio 2009 sarà inoltre obbligatorio dotare i nuovi edifici di impianti di produzione di energia rinnovabile tali da coprire 1 kW per ogni unità abitativa e 5kW ogni 100 mq in fabbricati industriali, compatibilmente con la realizzabilità tecnica.
Sempre dal 2009 i Comuni avranno la possibilità di fissare un’aliquota ICI agevolata (sotto il 4 per mille) a chi installa impianti a fonte rinnovabile per la produzione di energia domestica o termica per uso domestico (durata max da 3 a 5 anni).
Forse non si tratta di provvedimenti di grande portata, tuttavia rappresentano un segnale importante della svolta ecologica necessaria che tanto lo Stato quanto i cittadini devono compiere per la salvaguardia dell’ambiente e, con esso, dell’intera umanità.
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