WWF

Fiumi italiani, le vene blu del nostro paese

All'indomani della grande manifestazione che si è svolta a Roma sabato 20 marzo e della giornata mondiale dell'acqua indetta dall'ONU, WWF lancia “Liberafiumi 2010”. Una nuova campagna sull'acqua che conterà sul contributo di circa mille volontari per setacciare 25 fiumi italiani.

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Il prossimo 2 maggio il WWF coordinerà circa un migliaio di volontari per setacciare 25 fiumi italiani
Dal Piave al Tagliamento, dall’Arno al Tevere, dal Sarno alle fiumare Calabresi: il prossimo 2 maggio il WWF coordinerà circa un migliaio di volontari per setacciare 25 fiumi italiani lungo l’intera penisola, grandi isole comprese. In concomitanza con la Giornata Mondiale Acqua indetta dall’ONU, e all’indomani della grande manifestazione sull’acqua, WWF lancia la sua Campagna "Liberafiumi 2010", un grande censimento che consentirà di verificare lo stato di salute delle sponde delle principali ‘vene blu’ del nostro paese come il Piave, il Tagliamento, il Tevere, l’Arno, ma anche quelli più piccoli ma strategici per la sicurezza ambientale dei territori da loro attraversati come le fiumare calabresi, i corsi d’acqua della Liguria e della Toscana, che anche quest’anno hanno subito inondazioni e smottamenti.

La squadra ‘principale’ per il censimento si è già costituita in tutte le regioni ma c’è ancora la possibilità di partecipare, consultando sul sito del WWF le informazioni sulla Campagna e le modalità per le nuove iscrizioni, che saranno accolte in base alle attività già predisposte. Le squadre di volontari saranno opportunamente preparate. Tutti i tratti di fiume saranno accuratamente fotografati e le rilevazioni verranno elaborate con sistemi a GIS (Geographic Information System). Si raccoglieranno dati per verificare la presenza di zone di esondazione, l’urbanizzazione presente e le situazioni a rischio e lo stato della biodiversità. Il censimento sarà corredato anche di un’indagine sulle comunità ittiche presenti, considerando che i pesci sono indicatori biologici capaci di ‘misurare’ lo stato di salute ‘naturale’ dei fiumi. Nell’anno della Biodiversità il WWF vuole infatti sottolineare la grave situazione in cui si trovano alcune specie endemiche, ovvero presenti solo in alcune specifiche aree, come il carpione del Garda, il ghiozzo di ruscello o il carpione del Fibreno.

wwf italia fiume
I primi risultati del censimento verranno divulgati domenica 16 maggio
I primi risultati del censimento verranno divulgati domenica 16 maggio per la Giornata Oasi, momento clou del mese di maggio dedicato alla Biodiversità e alle aree protette gestite in Italia da 40 anni dal WWF. Questi dati verranno messi a confronto tra la situazione attuale e quella censita 9 anni fa durante la prima edizione della campagna.

L’episodio dello scorso febbraio di inquinamento del Lambro e poi del Po ha fortemente richiamato l’attenzione sulla gestione e tutela dei corsi d’acqua – ha dichiarato Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia –. Inoltre negli ultimi cinquanta anni la maggior parte dei fiumi italiani è stata aggredita con interventi che hanno cambiato radicalmente assetto e dinamica: in molti casi le nostre ‘vene blu’ sono state trasformate in semplici canali ignorando che invece si tratta di complessi ecosistemi regolati non solo dalle leggi dell’idraulica ma anche da quelle della natura. Il risultato è che la biodiversità di questi ambienti si è drasticamente ridotta e con essa la funzionalità ecologica che li caratterizza mettendo a rischio anche le popolazioni circostanti. Il WWF, nell’Anno della Biodiversità vuole richiamare l’attenzione proprio su questi aspetti grazie ad una grande azione collettiva di volontariato”.

Il WWF vuole proseguire nell’azione di monitoraggio, presidio e protezione dei fiumi come già fatto per il Lambro, dove l’associazione è stata coinvolta dalla Protezione civile nella cabina di regia, insieme ai due parchi del Delta del Po quello Veneto e quello Emiliano per definire le aree più vulnerabili e le azioni urgenti da intraprendere in quei drammatici giorni per ridurre l’impatto dell’onda nera su una delle zone umide italiane più importanti.

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22 Marzo 2010 - Scrivi un commento
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