L’idea nasce prevalentemente dall’esigenza di risolvere una problematica. Noi ci siamo approcciati al mercato come un’azienda che risolve dei problemi, da delle soluzioni tecnologiche e innovative basate sulla ricerca. Era necessario gestire il grande volume di rifiuti generati dalla produzione di plastica, quindi Pet, e non solo di smaltirli, ma anche di riutilizzarli. Il Pet, infatti, è un prodotto che ha valore sul mercato e viene riutilizzato nella fase di trasformazione di prodotto per produrre tessuti di uso comune come il pile o tessuti utilizzati nel campo dell’edilizia. Abbiano introdotto nel mercato questa postazione automatica che è ECOBANK® che gestisce appunto la raccolta in grandi quantità di pet, alluminio e acciaio, quindi tutte quelle categorie di prodotti legati all’imballo delle bevande.
Il modello è replicabile in tutta Italia?
Naturalmente il modello è replicabile dappertutto. Quest’anno abbiamo presentato ECOBANK® ad Ecomondo 2009 ed Ecolife di Biella ed è stato un successo veramente importante. Abbiamo avuto l’interessamento di più regioni per quanto riguarda l’adozione di questo tipo di soluzione. Il Piemonte è stata la prima regione a credere nel progetto nel senso che aveva, magari più di altri, una maggiore sensibilità nel risolvere questo problema e ha voluto da subito partire con due progetti pilota, uno ad Alessandria ed uno a Valenza. Questi due progetti stanno andando al di sopra delle aspettative e anche al di sopra delle proprie potenzialità. Una postazione situata a Valenza ed una ad Alessandria cominciano a diventare poche, stanno strette, c’è la coda di persone – naturalmente allettata dal bonus che viene erogato e che è spendibile nella grande distribuzione – che vuole conferire l’imballo. Lo stiamo proponendo anche alle altre regione in maniera tale che vengano a conoscenza del progetto e della sua replicabilità.
Sempre in Piemonte, infatti, stanno partendo altre installazioni, una a Candelo in provincia di Biella e un’altra a Vinariareale. Queste due postazioni ECOBANK® sono molto particolari perché si integrano in maniera sinergica con quelle che sono le attività comunali delle località in questione. A Candelo ECOBANK® è messa in relazione con la fontana pubblica attivata dal comune dove il cittadino può prelevare al costo di 0,5 centesimi, invece dei 20/30 centesimi a bottiglia al supermercato, acqua naturale e frizzante purificata e filtrata. ECOBANK® è localizzata proprio di fronte questa fontana pubblica; qui l’utente porterà gli imballi in pet e alluminio, riceverà un bonus di 0,2 centesimi ad imballo per questo tipo di servizio, che scaricherà in una chiavettina elettronica, la stessa che si usa per prelevare l’acqua dalla fontana. Si elimina così la plastica conferendola su ECOBANK® e si utilizza del vetro per portare a casa l’acqua della fontana pubblica.
Come pensate nella pratica di riproporlo? Pensate di fare tutto da soli o avete bisogno di un aiuto?
Naturalmente ci vuole la sensibilità delle amministrazioni pubbliche, dal vertice – e il nostro referente principale è la regione – fino ad arrivare alla provincia o ai singoli comuni. In realtà è il comune ad essere più sensibile a questo tipo di problema perché gestisce la raccolta dei rifiuti al livello territoriale. La regione può rendere suo il progetto inserendolo all’interno del piano regionale di raccolta di rifiuti. ECOBANK® non è una postazione che vuole sostituirsi ai sistemi già esistenti, ma va ad integrarsi a quelli già in uso.
I due progetti pilota come hanno funzionato a livello di modello?
Da subito abbiamo avuto l’interessamento dei due consorzi che gestiscono la raccolta dei rifiuti che hanno sposato in pieno il progetto; per tale motivo sono state scelte queste due città, come luogo per istallare queste due macchine, in collaborazione con la regione Piemonte. ECOBANK® non ha bisogno di grande lavoro per essere istallata, è una postazione automatica quindi un vero e proprio computer che accetta le bottiglie, li riconosce, li divide per qualità e tipologia di materiale, le compatta riducendo il volume dell’imballo e lo stocca in grandi quantità in strutture che stanno sotto la macchina, in strutture seminterrate. La macchina poi quando ha raggiunto un livello di concretezza dei serbatoi manda un sms o una mail al consorzio o agli addetti allo svuotamento che programmano la gestione della macchina. Si tratta dunque di una macchina che non ha bisogno di grande manutenzione o di un apporto umano, è completamente automatica.
Qual è, infatti, il rapporto tra costi e ricavi?
Sicuramente positivo per quanto riguarda il risparmio. ECOBANK® è una soluzione che va ad integrarsi su un sistema già esistente, va ad integrarsi come sistema di aiuto nella raccolta di gestione degli imballi in plastica. Quando facciamo la raccolta dei rifiuti, quando si divide la plastica all’interno del contenitore si butta di tutto, bottiglie, imballi di polistirolo… questo sacco esposto all’esterno delle nostre abitazioni verrà poi prelevato dal servizio di raccolta locale. Prima di andare al riutilizzo va in un impianto di selezione del materiale; ci sono quindi dei costi di raccolta, come nel caso del camion che gira con il personale che fa la raccolta, e costi di selezione, come nel caso di un grande impianto dove, con un nastro trasportatore viene rotto il sacchetto e vengono estratti e differenziati i vari materiali. Dal sacchetto dove c’è il nostro materiale viene recuperato solo il 30/40%. Le fasi di lavorazione nella lavorazione di raccolta differenziata della plastica sono dunque molto costose anche perché si tratta un materiale che ha grande volume e poco peso. Noi volevamo ridurre i costi di questo approccio alla raccolta differenziata. L’utente portandoci l’imballo – già è un risparmio perché non dobbiamo raccoglierlo – riceverà un bonus per il conferimento di questo materiale che non avrà bisogno di essere selezionato perché la selezione è stata già fatta. La macchina fa una successiva suddivisione per tipologia. Il materiale raccolto viene portato negli impianti di trasformazione per essere lavorato. Si risparmiano così tutti quei costi legati alla raccolta e alla selezione.
A proposito di questi bonus, avete alleanze con strutture commerciali es. Coop, centri commerciali, supermercati...?
Naturalmente si. Sia a Valenza che ad Alessandria sono stati stipulati delle convenzioni dove è possibile scaricare il bonus che si matura conferendo le bottiglie. Sono stati scelti due supermercati locali, una Coop e un costa poco che è un supermercato che serve un quartiere dell’alessandrino. Queste due realtà sono entusiaste del progetto perché hanno fidelizzato dei clienti che, conferendo gli imballi all’interno di ECOBANK®, possono scaricare il bonus solo all’interno di questi due supermercati. Il cliente che conferisce gli imballi può andare a fare la spesa solo lì.
Questo materiale è un materiale di qualità sottoposto ad una prima selezione da parte dell’utente seguita da un riconoscimento dell’imballo, da parte ECOBANK®, in base al codice a barre che sta nella confezione del prodotto. Ciò che la macchina non riconosce viene scartato. Dopo i rifiuti vengono compressi e stoccati in grandi quantità e per tipologia: pet trasparente, pet colorato, alluminio e acciaio in tre contenitori diversi. Questo materiale poi una volta che viene prelevato dal gestore della raccolta rifiuti viene portato alla lavorazione/trasformazione. E’ dunque una catena molto corta. C’è pure un altro vantaggio. Le macchine ECOBANK® vengono posizionate prevalentemente al di fuori dei centri commerciali, quindi in un unico viaggio l’utente va a conferire gli imballi e poi va al supermercato a fare la spesa. È così che ECOBANK® si inserisce nella raccolta differenziata di qualità abbattendo drasticamente i costi.
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