Vita in campagna

Come creare un mini orto? Ce lo spiega Tom Sawyer!

Realizzare un mini orto completo di compostiera, cassone da semina, albero da frutta e coltivazione di ortaggi richiede soltanto una giornata di lavoro. Basta chiamare a raccolta alcuni laboriosi aiutanti ed il gioco è fatto…

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di Nicola Savio

tom sawyer
Come creare un mini orto senza fatica? Ce lo insegna Tom Sawyer!
Mark Twain è stato uno degli scrittori più oziosi che la storia ricordi.

Tanto ozioso da essere solito scrivere i propri romanzi direttamente a letto.

Ed è proprio Mark Twain attraverso “Le avventure di Tom Sawyer” che ci illustra la filosofia che sta alla base del mio concetto di “lavorare la terra”.

Nelle omonime avventure Tom riceve l’incarico, da parte della zia Polly, di ridipingere uno steccato. Indolente e svogliato, Tom convince i suoi amici di passaggio che quello è il passatempo più divertente e sollazzante che si possa immaginare e, in men che non si dica, si trova con lo steccato imbiancato a nuovo e con un notevole bottino estorto agli amici per il privilegio di aver potuto partecipare e quella così affascinante attività…

Allo stesso modo, qualche giorno fa, ho creato un nuovo mini orto completo di compostiera, cassone da semina, albero da frutta e coltivazione di ortaggi. Il tutto in una giornata di lavoro.

Lo spazio prescelto è stato un angolo del cortile il cui substrato, composto da laterizi, ghiaia ed erbacce, aveva già presentato alcune difficoltà per impiantare un piccolo nespolo.

In pratica, una delle zone meno adatte a coltivare qualcosa che non sia gramigna od ortiche…

Ma, come Tom insegna, impostata una buona presentazione, saranno gli altri a fare il lavoro maggiore.


La parte più complessa del lavoro consiste nel trovare le balle di paglia cubiche
Dopo aver sfalciato e lasciato sul posto la maggior parte delle erbacce, il suolo è stato abbondantemente bagnato e coperto di cartoni anch’essi abbondantemente innaffiati in modo da farli aderire bene al suolo. (I migliori sono quelli da imballaggio per elettrodomestici o quelli di una nota marca di arredamento nordico… sarà sufficiente appostarsi all’esterno degli edifici e razziare il razziabile, siamo pur sempre raccoglitori-cacciatori nel profondo del nostro DNA!).

Qui viene la parte più complessa del lavoro: trovare le balle di paglia cubiche (attenzione: paglia, non fieno!). Quasi tutti i contadini sono ormai votati al credo della “rotoballa”, ma alcuni utilizzano ancora quelle vecchie per il bestiame. Provate ad informarvi in giro se conoscete dei contadini. Nella mia zona vengono vendute per 1,50 – 2,50 euro l’una.

Trovate le balle, posizionatele secondo la forma che preferite. Più saranno le curve e gli angoli che creerete più avrete possibilità di realizzare zone in pieno sole, in ombra, asciutte o umide aumentando esponenzialmente i microclimi e la diversità.

Come prima, bagnate abbondantemente anche le balle.

Qui entra in gioco la filosofia di Tom e la compostiera a portata di mano.

In molti testi si consiglia di irrorare le balle con fertilizzanti NPK o con letami diluiti, ma vi sconsiglio di farlo. La resa immediata sarà sicuramente migliore ma, una volta che le piante avranno “mangiato” parte dei nutrienti a disposizione (la maggior parte verrà dilavata via dalle innaffiature, dalla pioggia o semplicemente si ossiderà in maniera non assimilabile) voi sarete vincolati a fornire loro “cibo” in continuazione.

Ricordatevi, l’obiettivo è quello di sedersi, mangiare un ravanello e “osservare” gli altri che lavorano!


La sistemazione delle piantine tocca a noi, non ai nostri piccoli aiutanti
Ma chi sono gli altri? Microbatteri, ife fungine, lombrichi… tutta la squadra movimentazioni presente in un suolo sano.

Per convincerli a venire in vostro aiuto sarà sufficiente prendere una palettata di compost, metterla in un secchio con dell’acqua (preferibilmente piovana) e due cucchiai di zucchero grezzo, avendo l’accortezza di rimescolare il tutto energeticamente almeno due o tre volte al giorno per un paio di giorni. Quello che avete appena ottenuto è “Compost Tea”: una coltivazione di batteri, funghi ed alghe presenti nel compost e moltiplicati in maniera esponenziale.

Il Tea ottenuto ci servirà per bagnare le balle attivandone i processi biologici di compostazione ed infondere loro, letteralmente, la vita. Vita che permetterà, nel tempo, di trasformare le balle in morbidi letti rialzati del migliore dei terricci, in grado di supportare ad un buon livello l’autofertilità del suolo.

A questo punto potete passare alla messa a dimora delle vostre piantine prelevati dal cassone. E questo, mi spiace, è un lavoro che dovrete fare voi… a meno che non convinciate qualche vostro amico a farlo…

Aprite dei varchi nello spesso strato di paglia ed inserite del terriccio o compost maturo ed inserite la piantina. Questo dovrebbe dare il tempo alla pianta di attecchire mentre si innescano i rapporti di simbiosi tra microfaune e microflora sotterranea e le radici.

Non consiglierei di seminare direttamente sulle balle a meno che non siano semi di notevoli dimensioni come fagioli, fave ecc…


Quando raccoglierete i frutti del vostro “lavoro” abbiate l’accortezza di lasciare le radici nel “suolo”
Per ogni balla cercate di consociare almeno una pianta da frutto (pomodoro, melanzana…) o da foglia (lattuga, cicoria…), una leguminosa (fave, fagioli…) ed una liliacea (aglio, cipolla…) e dei fiori come tagete, nasturzio o calendula in modo da garantire un adeguato bilanciamento tra la necessità di nutrimenti e di scambi tra gli apparati radicali ed il substrato di cultura.

Quando raccoglierete i frutti del vostro “lavoro” abbiate l’accortezza di lasciare le radici nel “suolo” e di utilizzare la parte aerea della pianta come pacciamatura in modo da mantenere il più costante possibile la quantità di materia organica necessaria per il mantenimento in vita dei vostri misconosciuti aiutanti.

Sedetevi, aprite un libro (“Il diario di Adamo ed Eva” di Mark Twain potrebbe essere appropriato) e godetevi il vostro angolo di orto.

Con tutto il materiale a portata di mano i tempi di realizzazione sono stati:

-orto : 5 ore

- cassone da semina realizzato con vecchi pallets : 2 ore

- compostiera “rotante” realizzata con bidone in plastica alimentare: 2 ore

Disclaimer:

Ok. Ho un po’ barato… il nespolo era già lì…

25 Maggio 2009 - Scrivi un commento
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4 lettori hanno commentato questo articolo:
28/5/09 05:37, Nicola Savio ha scritto:
La cosa migliore, a mio parere, e che questa tecnica permette di creare orti anche su superfici difficili (argilla compatta o, come nel mio caso un battuto di ghiaia)

COMUNICAZIONE D'UFFICIO:
Ho ricevuto un'interessante mail da Carlo a cui non posso rispondere direttamente poichè l'indirizzo mi viene segnalato come errato... rispondo qui alla sua domanda "funziona?" (dimostrazione di Silvio a parte :) )
"tutto dipende da cosa si intende per "funziona". Sono convinto che qualsiasi orto coltivato in qualsiasi maniera funzioni.
Non stiamo parlando di argricoltura dove i calcoli resa-consumi sono enormi e quindi più facilmente analizzabili, stiamo parlando di orti personali. Oltre alla resa ed ai consumi entrano in gioco centinaia di altri fattori, dal gusto estetico al tempo che si può dedicare all'orto fino al rapporto che ognuno di noi crea con il proprio "fazzoletto di terra".
Io ho un'orto "strano", è tutto a curve, i passaggi sono delle sorte di trincee, ovunque è steso uno spesso starto di paglia e spesso si vedono spuntare ciuffi di erbacce... funziona?
Si, perchè risponde alle mie esigenze che, sintetizzando, posso individuare con i seguenti punti:
- non necessità di acquistare concimi o altri prodotti
- bassa necessità di manutenzione e di lavorazione
- resa alimentare (per me e la mia famiglia più qualcosa per gli amici)
- piacere nello svolgere un'attività produttiva non logorante
Ovviamente non è un sistema "miracoloso", altrimenti ci si chiederebbe per quale recondito motivo non lo si sia sempre fatto. Richiede lavoro ed applicazione, come un'orto normale, ma sia le tecniche che gli obbiettivi sono diversi... è un po' come la "doma dolce" dei cavalli,
non è che il cavallo si doma da sè devi seguirlo in un percorso, ma non usi il frustino!
Spero di aver risposto alla tua domanda, nel caso così non fosse... sono a tua disposizione!

Saluti
Nicola
27/5/09 17:59, silvio ha scritto:
il "lasagna garden" funziona. funziona forse meglio di quanto potessi pensare. il perchè funzioni altri lo possono spiegare meglio di quanto potrei fare io, ma ho fatto alcune foto del non grande lavoro, in senso di fatica
http://picasaweb.google.it/smcinque/Paglia?authkey=Gv1sRgCLqFq-CK16GHdQ#
ciao
27/5/09 05:45, Nicola Savio ha scritto:
...ok, mi arrendo... le mie balle non possono competere con il pollaio "Cocorico" del designer Maxim Evrard :-)
27/5/09 04:04, m ha scritto:
...per chi interesssato all'orto...puo visitare questo blog, che ha una visone del tutto particolare:
http://lortodimichelle.blogspot.com/
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PERCHÉ QUESTA RUBRICA
La rubrica di Nicola Savio che ha scelto una via di "frugalità volontaria" trasferendosi ad abitare fuori città. Qui alterna lo studio e la sperimentazione di tecniche agrarie "naturali" e sostenibili alla realizzazione di una "Fattoria Urbana". Ospita i suoi pensieri, le sue scoperte e le sue esperienze in un percorso di ricerca, di confronto e scambio che possa arricchire chi legge e chi scrive. Una rubrica di "semi" sparsi a spaglio.
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