Questa azienda-scuola è affiliata al Sistema Oasi WWF Italia, poiché situata nell’Oasi di biodiversità di Galbusera Bianca (in provincia di Lecco).
Gaetano Besana, il proprietario dell’azienda, ci introduce al concetto di Agricoltura Biodinamica e al suo progetto di formazione permanente.
Gaetano Besana, cos’è l’agricoltura biodinamica e quali sono le sue origini?
L'Agricoltura Biodinamica nacque nel ‘24 dopo una serie di conferenze tenute da Rudolf Steiner, filosofo, ricercatore e fondatore dell'antroposofia. Era stato invitato da un gruppo di agricoltori tedeschi per divulgare le sue sperimentazioni con le quali cercava un’alternativa alla chimica nell’agricoltura.
Nacque così una concezione secondo la quale il terreno, l’azienda agricola e perfino il pianeta sono degli organismi viventi.
L’Agricoltura Biodinamica ha dunque alle spalle oltre 80 anni di storia e ricerche.
È necessario conoscere molta teoria per praticarla?
Molti agricoltori biodinamici potrebbero dimostrarvi di no. È vero che si può giungere alla conoscenza attraverso il pensiero astratto, ma è anche vero che l'osservazione e l'esperienza ne costituiscono un momento fondamentale.
Molti agricoltori hanno semplicemente sperimentato un metodo e ne hanno osservato gli effetti. Col tempo l’hanno poi approfondito attraverso lo studio teorico.
Bisogna ricordare, però, che questo tipo di agricoltura nasce dalle conoscenze dell’antroposofia e che la sua conoscenza permette un accesso più completo al metodo biodinamico. Le teorie possono essere molto utili per trovare adattamenti alle esigenze colturali e climatiche.
• Accrescere e mantenere la fertilità della terra attraverso la cura del suo fattore fondamentale: l'humus.
• Rigenerare le sementi
• Coltivare piante che non solo siano sane, ma che abbiano sviluppato al massimo le loro qualità tipiche.
Così si ottengono alimenti che nutrono l’uomo nella sua completezza, poiché “non di sol pane vive l’uomo”.
Gli obiettivi e i risultati sono dunque molto concreti.
Cos’è esattamente l’humus? E cosa vuol dire rigenerare le sementi?
L’humus è lo strato superficiale del terreno. Può essere alto pochi millimetri o addirittura qualche centimetro. È nell’humus che avvengono la maggior parte dei processi nutritivi delle piante.
La rigenerazione delle sementi, invece, è una metodica dell'agricoltura biodinamica che permette di ottenere dalla semente la sua massima espressione qualitativa. Questa metodica è estremamente complessa ed è applicata solo da agricoltori, o meglio”ricercatori”, molto esperti, con un gruppo internazionale di persone che da circa 30 anni fa ricerca sul tema e ha recuperato e rivitalizzato con successo antiche sementi.
Molte sementi in commercio a marchio Demeter sono state sottoposte a questa metodica.
Quanto è diffusa l’agricoltura biodinamica in Italia?
Ci sono già ben 500 aziende agricole biodinamiche. Inoltre la teoria biodinamica è conosciuta su tutto il territorio nazionale, ma ciò che serve è una formazione pratica: questa eviterebbe errori che causano considerevoli perdite di tempo e denaro. Solo la giusta applicazione del metodo biodinamico, infatti, permette agli agricoltori di ottenere i risultati sperati. Riproducendo l’humus e conservando l’acqua in fase capillare si può mantenere una grande varietà di specie erbacee. Questi risultati sono stati documentati dall’Istituto di Ricerca di Agricoltura Biologica di Zurigo (FiBL).
Vorremmo soddisfare la crescente richiesta di lezioni pratiche a completamento della formazione teorica, svolta ormai da anni in vari centri di formazione e università.
L’azienda ha sempre organizzato giornate aperte in due appuntamenti annuali che rispettano il calendario della Terra: queste due tappe - essenziali nell’agricoltura biodinamica - sono il sotterramento e il dissotterramento dei preparati biodinamici estivi e invernali, che vengono poi spruzzati sul terreno.
Dalla primavera del 2009 organizziamo una decina di corsi all’anno che riguardano anche altri aspetti dell’agricoltura biodinamica, ma che rispettano sempre il calendario della Terra.
A chi sono rivolti questi corsi?
A qualsiasi tipo di agricoltori (biologici o convenzionali), ma anche a ricercatori o appassionati.
Venerdì 17 e sabato 18 aprile la vostra azienda ha tenuto il primo incontro per la formazione in agricoltura biodinamica. A grandi linee, qual è stato il procedimento e quale il risultato di queste giornate?
All'incontro di venerdì abbiamo allestito un preparato che si chiama Fladen; si tratta di un bioattivatore che stimola la capacità nutritiva del terreno. Abbiamo ottenuto non solo le quantità necessarie per la nostra azienda, ma anche un surplus che distribuiremo a chi ce ne farà richiesta.
Sabato, invece, abbiamo dissotterrato i preparati dello scorso inverno, che sono dunque pronti per essere spruzzati sul terreno, e sotterrato quelli estivi.
Venerdì vi erano nove e sabato sedici partecipanti: fra di loro 3 o 4 sono agricoltori di professione, alcuni con aziende grandi in Toscana e nelle Marche. La maggior parte, però, possiede piccoli terreni nei quali vuole coltivare ortaggi per uso personale.
I più sono della Lombardia. L’età invece varia molto: dai 10 ai 60 anni.
Cosa è previsto invece per i prossimi incontri?
Ogni incontro è monotematico, quindi li abbiamo suddivisi nei seguenti temi:
• Le ceneri (controllo diretto di erbe indesiderate e insetti distruttori)
• I preparati da spruzzo
• La pasta per tronchi (cura, recupero e mantenimento di alberi, specialmente da frutta)
• Il senso della terra (esperienze sensoriali, semine di alberi da frutta…)
• Orticoltura famigliare
• Il giardino dei semplici (allestimento di un giardino terapeutico per profumi estivi e tisane invernali) e
• Cosmesi vegetale.
In genere quando hanno luogo gli incontri?
Siccome durano due-tre giorni si svolgono di solito nei week-end, ma è anche possibile venire in azienda durante la settimana per seguire le pratiche di biodinamica che svolgiamo normalmente.
L’Associazione per l'Agricoltura Biodinamica e Agribio onlus sono le due organizzazioni principali in Italia, entrambe organizzano corsi pratici di biodinamica rispettivamente in provincia di Pavia e di Cuneo.
Agribio-Dinamica è anche uno dei marchi di garanzia per i prodotti di agricoltura biodinamica. La vostra azienda ha una garanzia simile?
Sì. La Demeter - l’altro marchio principale in Italia - controlla la qualità biodinamica del nostro terreno e dei nostri prodotti attraverso il prelievo di campioni.
Un’ultima curiosità: da dove viene il nome Galbusera Bianca?
L'etimologia del nome può essere ricercata nella radice latina "Gallicus Albus Agger" (Bianche fortificazioni galliche), mentre il distinguo "bianca" sembra legato alla coltivazione dell' uva bianca nell’Ottocento.
È importante che esistano luoghi come l’oasi di Galbusera Bianca dove si cerca di recuperare i valori fondamentali del territorio in cui viviamo, perché vogliamo lasciare ai nostri figli uno spazio che si colleghi agli insegnamenti del passato per realizzare un futuro più equilibrato.
L’intervista finisce qui, ma la formazione in agricoltura biodinamica è appena iniziata. Un modo nuovo e antico per riconnetterci al nostro ambiente; del resto, come ricorda Gaetano Besana: “La terra cura l’uomo che cura la terra”.
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